Ancor prima di iniziare a farmi un’idea sul nostro itinerario nel New England, l’unica certezza era che avremmo visitato il Vermont! Non a caso uno dei miei sogni segreti è quello di cambiare vita, lavoro e trasferirmi proprio lì, nel bel mezzo di una valle verde infinita, una casetta, una bandiera americana e ovviamente un “barn” (ergo un fienile) di legno dipinto di rosso.
E a completare l’immagine del mio sogno: le zucche ad ottobre, il foliage in autunno, l’abete per Natale comprato nella Christmas Tree Farm del vicino. Insomma, una vita semplice ma bellissima. Ditemi dove posso firmare per avere tutto questo!
Il Vermont è per me qualcosa di mitologico: un piccolo stato un po’ hippy, un po’ figlio dei fiori, pieno zeppo di local farmer, micro birrifici, cheese factory, ristoranti farm to table e covered bridge.
Generalmente inserito e a volte solo sfiorato nei vari itinerari on the road del New England, da pochi viene vissuto realmente. Già, perché anche se non vi sono grandi città da vedere, qui bisogna fermarsi per scoprire angoli nascosti da cartolina e respirare l’atmosfera da vero local.
Lo stato del Vermont
Vermont, dal francese “monte verde”, non poteva essere un nome più azzeccato per questo territorio: qui ci sono solo verdi (appunto) montagne e colline, alberi di natale, boschi dove si produce lo sciroppo d’acero (non me ne vogliano i miei amici quebecchesi) e ben cento ponti di legno coperti, i famosi covered bridge.
Un paesaggio bucolico all’apparenza placido e tranquillo dove però i suoi abitanti hanno sempre voluto rompere con gli schemi tradizionalisti: uno stato in un certo senso ribelle. E questo è ciò che lo ha reso per me ancora più affascinante.
Il Vermont fu una repubblica indipendente per ben 14 anni prima di entrare nell’Unione ed è in questa parte degli Stati Uniti che i suoi abitanti per primi decisero di abolire la schiavitù e rendere pubblica l’istruzione affinché tutti vi potessero avere accesso. Un esempio di assoluta emancipazione.
E questa natura un po’ rivoluzionaria e indipendente è ancora presente oggi tanto che si vociferava volessero staccarsi per diventare uno stato a tutti gli effetti.
Ma torniamo al viaggio e alla visita di questo territorio. Di per sé non vi è molto da vedere inteso come città, monumenti, musei, etc. Qui si viene per ammirare incantevoli paesaggi da cartolina, per ammirare il foliage, e assaggiare i prodotti local.
I prodotti del Vermont
Se c’è una cosa da invidiare al Vermont è il loro fortissimo attaccamento territoriale e il sostegno dato alle piccole realtà locali: un movimento, se così vogliamo chiamarlo del km zero (quello vero, però) per incoraggiare l’utilizzo e il consumo dei prodotti del territorio.
A questo proposito è stata istituito il Vermont Fresh Network, una collaborazione tra agricoltori e cuochi/chef di ristoranti che prediligono l’utilizzo di ingredienti di provenienza locale.
Quindi quando andrete a cena, prestate attenzione se sulla porta all’ingresso è posto un adesivo verde con disegnato un piatto e delle posate: se lo vedrete, allora vuol dire che fanno parte dell’associazione e mangerete solo piatti realizzati con prodotti appunto local.
Non a caso il farm to table qui è un must!
Visitare la Ben & Jerry Factory a Montpellier
Il gelato più buono del New England e non solo si produce qui. Realizzato esclusivamente con prodotti bio locali è anche la storia di un sogno americano realizzato da due ragazzi, Ben e ovviamente Jerry.
La fama di questo gelato è ormai planetaria: barattoli super simpatici, gusti in edizione limitata dedicati ad artisti, un gelato in cui si sente davvero il sapore del latte e un impegno sociale immutato nel tempo per sostenere i piccoli produttori locali. Qui vi abbiamo raccontato la storia della Ben & Jerry.
La fabbrica originale si trova qui nel Vermont a Montpellier, ed è possibile visitarla al costo di 4 dollari partecipando ad un tour guidato della durata di circa 20 minuti che si concluderà ovviamente degustando un gelato!
Arrivare ai confini con il Canada: Burlington
Burlington è la città principale del Vermont e si affacciata su un immenso lago chiamato Lake Champlain al confine con il Quebec.
Passeggiate sul waterfront o percorrete le oltre 14 miglia di percorso ciclabile fronte lago; nel centro della cittadina cercate in Church Street Marketplace il lunghissimo murales intitolato “Everyone loves a Parade” in cui sono rappresentati diversi personaggi, celebrità e persone che hanno fatto la storia della città e di questo stato.
Fate tappa al microbirrificio Zero-Gravity, l0cale cool della città con un bel dehor dove gustare ottime birre accompagnandole magari dai loro gustosi piatti in stile tapas. Se siete appassionati di birra, completate il vostro beer tour visitando altri tre birrifici artigianali: il Magic Hat, la Queen City Brevery e la Burlington Beer Company.
A sole 10 km da Burglington potrete trovare la Shelburn Farm, una delle fattorie più famose del Vermont. Vi consigliamo di visitarla solo se avete bambini al seguito per le varie attività che ogni giorno sono in programma.
Attenzione però perchè l’accesso è a pagamento e questa cosa ci ha un po’ deluso e ci siamo così limitati ad una rapida visita del loro Country Store.
La cittadina della neve: Stowe
Stowe, piccolo paesino di montagna, è una delle località che gode di grossa fama ma a meno che non abbiate al seguito sci, doposci e tuta, a nostro avviso potete saltarla.
Se decidete però di fermarvi, fate un salto alla Stowe Public House, un beer shop dove scegliere tra svariate birre artigianali da accompagnare ad un tagliere di salumi e formaggi locali nel locale di fianco.
Da non mancare la Cold Hollow Cyder Mill: provate il loro sidro di mele caldo (la loro specialità), assaggiate i loro famosissimi apple cider donuts (frittelle di mele) e fate incetta di tutti i prodotti local. Scommetto che qui risolverete tutti i vostri souvenir.
Il paesino più bello: Woodstock
Per noi à la cittadina più bella: Pancakes e cinnamon roll al Mon Vert Cafe (lo riconoscerete dal tetto con le tre punte), un giro al Country Store F. H. Gillingham & Sons, uno dei più grandi che abbiamo incontrato.
E soprattutto fermatevi da Woodstock Farmers’ Market: troverete una vastissima scelta di prodotti locali e, se siete degli appassionati di food come noi, vi assicuro che vorrete comprare tutto ma proprio tutto.
Hanno anche una parte con gastronomia sia dolce che salata. Noi infatti abbiamo fatto colazione proprio qui (per me yogurt all’acero) seduti nei tavolini fuori.
La fattoria più fotografata: Sleepy Hollow Farm
A pochi chilometri da Woodstock, è la fattoria più fotografata del Vermont. Immaginatela con i colori del foliage: pazzesco! Lo so, lo so vorrete vivere lì o almeno questo è stato in mio pensiero.
La fattoria non è visitabile ma vale la pena non mancare la foto-cartolina del vostro viaggio anche perché la strada per raggiungerla vi assicuro vi farà vivere il paesaggio vero del Vermont.
Assaggiare il maple syrup della Sugarbush Farm
Altro posto da non perderea sempre a pochi chilometri da Woodstock la Sugarbush Farm, questa piccola fattoria immersa nel bosco di aceri.
Visitate la loro “shack” dove si produce lo sciroppo d’acero in modo tradizionale, passeggiate nel sentiero “educativo” immersi nella foresta per scoprire come viene raccolta e lavorata la linfa d’acero. Infine, visitate il loro store per degustare maple syrup ma anche formaggi di loro produzione.
Qui potrete dare da mangiare anche alle mucche o sognare di sposarvi chiesetta nascosta fra gli alberi, arrivare fin qui ne varrà davvero la pena.
L’Antique Mall del Quechee Gorge Village
Sempre nelle vicinanze di Woodstock, Quechee è il posto perfetto per gli amanti dell’antiquariato.
Un immenso negozio vintage, un Antique Mall, dove comprare oggetti unici che difficilmente si possono trovare in Italia (o se li trovate li pagherete quattro volte tanto). Vi sembrerà quasi un parco giochi. Se poi fuori troverete anche il mercatino rischierete è di passarci le ore (come noi)!
A fianco si trova anche la Vermont Spirits Distilling co dove degustare ottimi gin e bourbon. E se volete pranzare o cenare c’è un diner vecchio stile, la Public House Diner che serve piatti classici di ottima qualità. Per noi hamburger gigante e immancabile milkshake finale.
Il Kissing Bridge di Rockingam
Siamo arrivati fino a Rockingam per vedere il piccolo (e famoso) covered bridge di legno, chiamato Kissing Bridge (con tanto di bandiera americana appesa) che si trova di fianco al Vermont Country Store, il general store più bello in assoluto che abbiamo visto.
Questo nome lo si deve ad una vecchia tradizione: un tempo le coppie di ragazzi usavano fermarsi a metà del ponte coperto per baciarsi lontano da occhi indiscreti.
E anche se i tempi sono cambiati, potete continuare voi questa tradizione: non mancate dunque di baciarvi sotto il Kissing Bridge!
Visitare tutti i microbirrifici: Beer Tasting
Un modo alternativo per scoprire il Vermont è quello di andare alla scoperta dei tanti microbirrifici artigianali disseminati più o meno ovunque.
Giusto per farvi comprendere quanto sia seria la questione della birra, il Vermont è lo stato con il maggior numero di birrifici pro-capite ed oltre un milione di persone ogni anno li visita.
E se capitate qui a luglio, precisamente il 20 e il 21, non perdetevi il beer festival di Burlington.
Per la vostra “sete” di birra, troverete un sacco di informazioni sul sito ufficiale della Vermont Brewers Association: utilissima la sezione con tutti i trail che potete anche costruirvi in base al vostro itinerario.
Scaricatevi l’app dell’associazione e partecipate all’iniziativa del beer passport: richiedete quello fisico al primo birrificio visitato e ad ogni nuova tappa fatevi mettere il timbro del check in.
Raggiunto un certo numero di visite, speditelo all’Associazione e riceverete una maglietta.
Unico problema, non credo avrete tempo per visitarli tutti!
Attraversare le colline verdi con la Route 100
Il Vermont è l’emblema dello slow travel. Questa è la filosofia con cui si dovrebbe approcciare una visita in questo piccolo angolo del New England. E per farlo, non c’è cosa migliore che percorrere la Route 100, una dorsale che attraversa da nord a sud il paese.
Potrete partire da Morrisville e arrivare a Wilmington, o viceversa. La strada vi porterà ad esplorare tanti villaggi fiancheggiando le Green Mountains.
Posti belli dove dormire
Non so quali saranno i vostri piani ma tre sono i posti che vi consiglio dove dormire.
Il primo è il Moose Meadow Lodge Treehouse a Duxbury: famosissima e bellissima la sua casa sull’albero.
Se volete qualcosa di più chic (ma con conseguenti prezzi decisamente alti) merita un pensiero anche il Treehouse Village Inn: meravigliosa la sua A frame cabin con tanto di laghetto.
Io mi sono innamorata delle sue sedie con tanto di plaid tartan.
Se volete un hotel super stiloso, andate allora al Pitcher Inn a Warren (vincitore premio Condenast Traveller). Fuori un elegante casa coloniale bianca con bandiera americana che sventola, dentro uno chalet di montagna luxury (perchè a noi piacciono solo le cose belle) orsi di legno intagliati, poster grafici, copertine e un perfetto mountain mood. Bellissimo.
Per tutti però, soprattutto per il Moose, il primo che arriva alloggia, quindi dovrete prenotare per tempo.
Allora, ditemi la verità, ora volete anche voi la vostra casetta nel Vermont e non vedete l’ora di partire per questo stato delle Green Mountains!
4 risposte
Ciao!bellissima recensione. Io abito nel VT e devo dire che hai azzeccato in tutto, anzi certe cose non le conoscevo neanche.
Ma dai sono contenta ci sono tantissime cose da vedere e da fare nel Vermont tipo vorrei tornare e fare il tour dei birrifici ! Sono letteralmente innamorata del Vermont e ovviamente ti invio tantissimo posso venirti a trovare?
Si hai proprio ragione, mi viene voglia di partire! Sembra un posto davvero magico, affascinante e rilassante.
Sono stata negli Usa, ma in posti più caotici come Las Vegas , San Francisco e la costa ovest insomma.
Magari al prossimo viaggio… vorrei tanto ritornarci!
Sono due cose completamente differenti il Vermont e tutto il New England va vissuto lentamente scoprendo piccole perle nascoste. E un viaggio che si pò fare on the road ma più lentamente.
Anche io vorrei tanto tornare!