“And so, my fellow Americans, ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country. My fellow citizens of the world, ask not what America will do for you, but what together we can do for the freedom of man”
Ho voluto aprire questo articolo con le parole che furono la chiusura del discorso inaugurale del Presidente Kennedy al Campidoglio, una frase di speranza e che dopo oltre 50 anni resta ancora di estrema attualità.
Il 22 novembre del 1963 gli Stati Uniti e l’intero mondo vennero scossi dalla terribile notizia dell’assassinio del più giovane Presidente, dopo Theodore Roossvelt, della storia del paese, John Fitzgerald Kennedy.
Uno dei presidenti più amati il cui assassinio, avvenuto per mano di Lee Harvey Oswald, rimane ancora oggi avvolto di mistero dando così spazio alle numerose e diverse teorie cospirazionali con le quali esperti e studiosi hanno cercato di ipotizzare delle risposte al perché di questo attentato.
Kennedy è probabilmente il presidente più ricordato, amato o mitizzato della storia americana: era giovane, bello e affascinante (ne sa qualcosa anche la povera Marylin Monroe) forse ancora più che un ottimo presidente, ma John F. Kennedy resta comunque un’icona della storia americana.
Fu colui che cambiò il volto alla politica americana, uno statista che sconfisse i nemici scongiurando una crisi atomica, ebbe il coraggio di combattere il razzismo con un discorso alla nazione sui diritti di uguaglianza dei neri che lo fecero diventare scomodo al sud. Fu colui che credette possibile un viaggio sulla luna.
“We choose to go to the moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard, because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one which we intend to win, and the others, too.”
John F. Kennedy rimane così oggi, in qualche modo un simbolo di giovinezza, avventatezze e di speranza anche per il futuro. John F. Kennedy era davvero un grand figo con i suoi Ray-Ban.
The Sixth Floor Museum: Dallas 22 novembre 1963
Dallas, 22 novembre, ore 12,30, tre colpi di fucile furono esplosi da Oswald appostato all’interno del Deposito di Libri della Texas School mentre il Presidente Kennedy passava con il corteo presidenziale in Dealey Plaza.
Tante le coincidenze sfortunate di quel giorno: pochi agenti di polizia, una folla immensa, una macchina che non doveva essere decapottabile, nessuna guardia del corpo a fianco perché Kennedy voleva farsi vedere bene dal popolo del Texas. E tante, davvero tante le ipotesi di complotto.
Le immagini di Kennedy che si accascia sulla macchina con la moglie Jackie in completo rosa confetto macchiata di sangue e le guardie del corpo che corrono sulla macchina rimarranno indelebili nella storia e nella mente anche di chi, come me quel giorno non era ancora nata.
The Sixth Floor Museum: la visita al museo
Quel deposito di libri, da dove furono esplosi i 3 colpi di fucile, a partire dal 1989 è stato trasformato nella sede del Sixth Floor Museum, una destinazione multi-generazionale e un forum che permette di esplorare la memoria e gli effetti degli eventi che circondarono l’assassinio del presidente Kennedy. Qui ogni anno oltre 400000 persone provenienti da 133 nazioni vengono a conoscere quel momento di storia e l’impatto che gesta simili determinano in una società globale in continua evoluzione.
E tra questi non potevo di certo mancare di certo io: per poter visitare questo museo ho fatto giusto una “piccola” e decisamente folle deviazione nella tratta Memphis-New Orleans. Ma anche se è stato giusto un assaggio, del Texas me ne sono innamorata.
The Sixth Floor Museum al Dealey Plaza è stato fondato proprio nell’intento di far conoscere ai suoi visitatori la cronaca dell’assassinio del Presidente John F. Kennedy e l’eredità da lui lasciata al popolo americano e di tutto il mondo.
All’interno, la mostra permanente “John F. Kennedy e la memoria di una nazione” presenta centinaia di fotografie, documentari e manufatti dei primi anni ‘60 che documentano gli eventi accaduti tra il 22 e il 25 novembre del 1963, la risposta del mondo all’assassinio del Presidente Kennedy e quello che furono le principali indagini che seguirono il drammatico evento.
Due aree del sesto piano sono state appositamente ricreate per apparire come nelle foto che furono scattate sulla scena del crimine: vedrete così il cavalletto del fucile usato dal cecchino nell’angolo sudorientale e la scala nell’angolo nord-ovest dove fu trovato il fucile Mannlicher-Carcano.
La mostra permanente include inoltre le telecamere originali usate dai testimoni per documentare quegli attimi di follia e il plastico di Dealey Plaza che fu usato dall’FBI durante l’indagine della Commissione Warren.
Da quella stessa finestra scorgerete quella indelebile X che è stata lasciata sull’asfalto a rappresentare l’esatto punto di impatto dei proiettili che uccisero Kennedy mentre si trovava a bordo della sua auto presidenziale scoperta.
Con una raccolta di oltre 50.000 pezzi, la collezione del Sixth Floor Museum è una delle più grandi e importanti del mondo e contiene fonti degli artefatti, documenti, registrazioni audio e video e altro materiale sull’assassinio e sulla storia del presidente John F. Kennedy.
The Sixth Floor Museum: biglietti e orari
Per visitare bene il Sixth Floor Museum mettete in conto almeno un paio d’ore, diversi e davvero tanti sono i video a visionare. Per quanto meta di molti visitatori, l’accesso è rapido e veloce. Io ho prenotato i biglietti dall’Italia ma potevo prenderli anche direttamente in loco.
Il costo del biglietto è di 18 dollari per persona, 16 per over 65, 14 dollari per i ragazzi dai 6 ai 18 anni e gratis per bambini fino a 5 anni. Nel caso vi fermiate più giorni nella città Texana troverete il biglietto d’ingresso compreso nel costo del Dallas CityPASS.
Il museo è aperto tutti i giorni: il lunedì mezza giornata dalle 12.00 alle 18.00 mentre il resto della settimana dalle 10.00 del mattino alla sera alle 18.00. L’ultimo accesso è alle 17.15.
Purtroppo non sono ammesse foto all’interno del museo se non all’ultimo piano dove dalla finestra è possibile vedere il simbolo del tragico evento: la X sulla strada.
Dopo la visita al museo e prima di lasciare Dallas non mancate di fare un salto anche al di John F. Kennedy Memorial in 646 Main St.
E se anche voi siete dei “kennediani” come noi allora prima o poi dovrete mettere in conto un viaggio nella sua città: Boston e visitare la casa di Kennedy a Brookline ed la bellissima John F. Kennedy Library.
The Sixth Floor Museum 411 Elm Street, Dallas, TX
www.jfk.org