Uno dei motivi per cui molti turisti arrivano fino a Tadoussac è per la matematica certezza di poter vedere le balene in Quebec da vicino almeno una volta nella vita. E qui in estate, proprio nel fiume San Lorenzo, tantissimi di questi grossi cetacei nuotano tranquillamente cosicché vederli non è poi effettivamente così difficile.
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Tadoussac cosa vedere: il villaggio
Tadoussac è un villaggio che si trova sul fiordo di Saguenay dove l’omonimo fiume sfocia incontrando il San Lorenzo.
Piccolo, moderno, circondato dalla natura selvaggia del fiordo di Saguenay e con tante casette colorate, il villaggio di Tadoussac vive prevalentemente sul turismo estivo e sulle escursioni organizzate per vedere le balene.
E’ soprattutto la numerosa presenza dei cetacei in questo tratto di San Lorenzo a rendere Tadoussac la perfetta base d’appoggio per trascorrervi almeno una notte. Tant’è che in inverno si trasforma quasi in un paese fantasma essendo gran parte delle strutture chiuse.
Tadoussac merita comunque un giro per la sua atmosfera rilassata che la rende una località piacevole immersa nella natura.
A Tadoussac troverete la più antica chiesetta in legno del Nord America: tutta bianca e con il tetto rosso sembra uscita da una bomboniera.
Vi è poi l’enorme e lussuoso Hotel Tadoussac che con la sua imponente struttura domina la baia e grazie al suo stile. Impossibile non notarlo soprattutto per il suo enorme tetto rosso fuoco, questo hotel è un vero e proprio simbolo della località.
Se il mondo della biologia marina vi appassiona, allora non dovete mancare di visitare il Gremm, il Museo Marittimo più importante della Cote Nord Region, dove avrete modo di approfondire la vostra conoscenza sulle balene e la loro storia.
Vicino al museo c’è il Sentier de la Pointe-de-l’Islet, un breve loop affacciato sul mare che parte proprio a fianco del museo percorribile in poco più di 20 minuti, perfetto per rilassarsi magari facendo un pic nic e lungo il quale potrete facilmente avvistare le balene.
Tadoussac: vedere le balene in Quebec
Sono diverse le compagnie che organizzano le escursioni in barca per vedere le balene in Quebec e vivere l’esperienza del whale watching. Noi ci siamo affidati a Croisieres Neptune, un operatore locale tra i più quotati che opera sul territorio da oltre 25 anni.
Da Tadoussac bastano 15 minuti di macchina (circa 20 km) per raggiungere il loro punto di accoglienza nel villaggio di Bergeronnes. Anche in questo caso la prenotazione l’avevamo fatta ancor prima di partire dall’Italia: ci possono essere infatti giornate in cui tutto è full e dunque arrivare all’ultimo può essere un rischio.
Quattro le escursioni programmate nel corso della giornata a partire dalle 9 del mattino che è quella poi a cui noi abbiamo preso parte. Considerate che è necessario arrivare almeno mezz’ora prima dell’orario di partenza per effettuare l’accettazione e ricevere un minimo di informazioni preliminari.
Per l’escursione, all’atto della prenotazione, si può scegliere tra due tipologie di imbarcazione: il gommone completamente aperto (decisamente quello in cui si vivrà più intensamente il freddo e con rischio di bagnarsi un minimo) o lo Zodiac, un moderno gommone più grande (può ospitare fino a 30 persone).
Questa tipologia di imbarcazione è ben attrezzato e dotato di una copertura totalmente trasparente (per proteggere sia dal freddo che dal maltempo) con ampi finestroni che possono essere aperti per agevolare le riprese fotografiche.
Per entrambe le imbarcazioni è consigliato coprirsi decisamente bene: non preoccupatevi di portarvi indumenti pesanti. Alla base di Croisiers Neptune troverete infatti tutto il necessario equipaggiamento: giacconi, pantaloni impermeabili, stivali di gomma… Io che sono freddolosa ho accettato di fare l’omino michelin indossando uno dei loro giacconi anche perché l’escursione dura ben due ore … senza sarei congelata!
A bordo non si può portare con sé nulla: niente zaino, niente borsa personale, niente portafoglio enorme come il mio. Io ho portato solo la macchina fotografica e la borsina porta zoom. Non preoccupatevi, potete lasciare tutto tranquillamente in macchina al loro parcheggio con tanto di portiere aperte, tanto qui nessuno tocca nulla.
Una volta terminata l’accettazione e preso tutto l’occorrente, un loro pullmino vi porterà al porticciolo dove ad accogliervi ci sarà il capitano dello Zodiac e la guida che vi accompagnerà a bordo nel corso dell’escursione dando tutta una serie di utili informazioni sulla vita, le abitudini delle balene e sulla biologia marina di questa particolare area del fiume che è anche stata istituita parco naturale.
Una volta imbarcati si parte a gran velocità a caccia dell’avvistamento del primo piccolo o grande sbuffo o del dorso grigio inconfondibile delle balene. Sono diverse le tipologie di balene che si possono avvistare e che qui popolano numerose questa parte del fiume San Lorenzo, ricco di krill, i micro crostacei dei quali i cetacei si nutrono anche per 18 ore al giorno.
In questo modo le balene immagazzinano abbastanza cibo per l’inverno durante il quale si spostano a sud in acque più calde per la riproduzione.
Dopo circa una ventina di minuti dalla partenza, ecco il primo sbuffo affiorare dalla superficie del fiume. Che emozione!
Sullo Zodiac avrete un’ottima visuale grazie proprio ai finestroni apribili e all’ampio spazio di movimento che si ha a bordo consentendo a tutti (a bordo eravamo circa una ventina) di vedere al meglio questo spettacolo della natura.
La caccia all’avvistamento va avanti con uno spostamento continuo, con le varie imbarcazioni che si “inseguono” a distanza concentrandosi nell’area di apparizione delle balene. Considerate che per le regole del parco istituite a protezione dei mammiferi non ci si può avvicinare moltissimo ai cetacei, ma ugualmente vivrete una bellissima esperienza!
Tenete presente però che diverse sono le tipologie di balene che avrete occasione o meno di avvistare. Potrete uscire in mare e giocare completamente a nascondino con loro oppure essere fortunati e vedere non solo dorsi grigi che compaiono qua e là, ma anche un’enorme coda che fa bella mostra di sé nel mare. Quest’ultima appartiene ad una specie presente verso l’inizio della stagione estiva (noi siamo arrivati tardi per vederla).
Se siete invece super appassionati potete effettuare crociere più lunghe in cui è possibile avvistare anche i piccoli beluga bianchi. In ogni caso vi do un consiglio, munitevi di un ottimo zoom o un ottimo binocolo.
Il costo dell’escursione con Croiseries Neptune, considerando tutta l’organizzazione e la presenza di uno staff premuroso e ben preparato è davvero abbordabile: 53 dollari canadesi che al cambio sono circa 36 euro per persona adulta.
Tadoussac: dove dormire
Essendo meta turistica sono diversi i B&B o i piccoli hotel che popolano questa località. In estate, vista l’elevata affluenza, è decisamente meglio prenotare per tempo. Noi ci siamo fermati in zona 2 notti.
La prima grazie al suggerimento della nostra amata Lonely Planet abbiamo scelto l’Auberge la Sainte Paix, colorato e accogliente b&b dotato di diverse stanze .
Un posto speciale dove viene servita la colazione: dalle ampie vetrate con vista proprio sulla piccola baia è possibile avvistare le balene. E così è stato anche per noi, con una piccola “minky whale” che ci ha dato il buongiorno tenendoci compagnia durante la colazione (Purtroppo però questo posto recentemente ha chiuso).
La seconda notte l’abbiamo invece trascorsa in un posto pazzesco a soli 30 minuti di macchina da Tadoussac: Canopee Lit. Case sull’albero e bolle immerse nel silenzio della foresta, perfetto anche come base per esplorare i dintorni e ammirare lo splendido fiordo Seguenay.
Tadoussac dove mangiare: Chez Mathilde
A Tadoussac ho trovato un ristorantino davvero degno di nota ed entrato subito nella mia lista dei preferiti: Chez Mathilde! Peccato non sia proprio dietro l’angolo per tornarci più spesso!
Non molto grande e con tante lucine appese fuori, la sera sembra quasi incantato. Dentro, l’atmosfera e l’arredo sono minimal ma al tempo stesso l’ambiente è elegante, a tratti oserei definirlo sofisticato. Consigliato sempre dalla Lonely Planet ma anche dall’Ente del turismo del Quebec, è davvero eccezionale.
I piatti proposti nel menù sono tutti realizzati utilizzando esclusivamente materie prime e prodotti della zona, dal pesce alla carne fino alle stesse verdure.
Aperto 10 anni fa da Jean Sebastienne Sicard, decise di diventare chef proprio durante un viaggio in Italia. Nel nostro paese rimase folgorato dalla filosofia del buon cibo realizzato con prodotti di primissima qualità. La sua carriera è davvero una di quelle storie che si leggono sui libri. Dopo un’esperienza da cameriere, è sull’Ile de la Madeleine che lo chef del ristorante in cui Jean lavora, la vede lunga sulle sue capacità.
Conoscendo le intenzioni di Jean di aprire un suo locale, gli consiglia non solo di diventare il proprietario ma di diventare a sua volta cuoco del locale che possederà. Da quel momento incomincerà a studiare e ad imparare i segreti della cucina coronando così un suo sogno..
Chez Mathilde è aperto tutte le sere da giugno ad ottobre e quasi tutte le sere non manca musica dal vivo ad intrattenere i suoi ospiti. Noi abbiamo assaggiato un salmone davvero divino e del filetto di cervo la cui carne si contraddistingue per la modalità di cottura che sebbene sia stata media, ha mantenuto il colore rosso della carne quasi come fosse al sangue…
Ma è da Chez Mathilde che ho realizzato uno dei miei mio sogno, ovvero assaggiare un dolce che avevo visto solo in tv: dei piccoli lecca lecca di sciroppo d’acero che vengono realizzati al momento. Generalmente è qualcosa di tipicamente invernale perché si dovrebbe usare la neve ma diciamo che qui si è usato un artifizio ottenendo lo stesso risultato.
Su un enorme vassoio di legno, una sorta di pezzo di tronco con dentro del ghiaccio sminuzzato in modo da creare l’effetto della neve, davanti ai miei occhi hanno versato dello sciroppo d’acero caldo che, a contatto con il ghiaccio, si è solidificato trasformandosi nel delizioso maple taffy.
Per pranzo o merenda invece se trovate “il vecchio furgoncino delle patate” Le Connaisseur, non mancate di assaggiare una delle mille varianti di poutine o il grilled cheese con tanto di sciroppo d’acero.
© Jacket by Canadian
4 risposte
Ciao Silvia! in quale periodo dell’anno hai fatto questo viaggio? Io andrò a inizio agosto e mi sono agitata perchè ti vedo bella imbacuccata!
Ciao Margherita, siamo andati ad Agosto ma tranquilla ero “imbacuccata” solo per l’escursione delle balene perché in mare aperto per quasi tre ore al mattino presto serve l’equipaggiamento giusto. Io avevo giusto una felpa poi le giaccone le danno loro.
Ogni volta che leggo uno dei tuoi articoli sul Canada mi innamoro un po’ di più di questo paese, e con ogni articolo sono sempre più convinta che questo angolo di mondo sia un paese da favola. Come fare poi a tornare a casa dopo qualche giorno trascorso a guardare l’acqua blu, il cielo azzurro e i colori del B&B? E soprattutto dopo la cena da Chez Mathilde
Grazie Silvia, Tadoussac è un paesino piccolo e carinissimo sono sicura che ti piacerebbe da matti. Chez Mathilde poi me lo sogno ancora…