Cosa vedere a Prince Edward Island: guida all’isola più famosa dell’East Canada

Prince Edward Island, più comunemente chiamata PEI, è un’isola piuttosto grande che fa parte delle Province Marittime dell’estremo Est del Canada.

Poco conosciuta per molti e lontana dalle solite mete battute in un viaggio in Canada, quest’isola di pescatori e agricoltori ha un fascino davvero unico e particolare che fa innamorare tutte le persone che la visitano.

Prince Edward Island è famosa per le sue spiagge di sabbia rossa, per il numero di fari presenti sull’isola e per i suoi piatti a base di lobster. Ed è qui, su quest’isola, che è nato ed è stato ambientato il romanzo di “Anna dai Capelli Rossi“, da cui poi anche il cartone animato famoso nel periodo della mia infanzia.

Si può quasi dire che un itinerario nel Canada Orientale non è completo senza visitare Prince Edward Island! Scommetto che, anche voi, se avrete modo di visitarla, lascerete come me il vostro cuore sull’isola!

Siete pronti a scoprire cosa vedere a Prince Edward Island?

Cosa vedere a Prince Edward Island

L’isola del Principe Edoardo si trova nel Golfo del San Lorenzo, a Nord della Nova Scotia, che insieme al New Brunswick formano la zona delle Marittime.

Considerata la più piccola Provincia del Canada, PEI ha una forma di mezzaluna della lunghezza di 224 km e una larghezza, nel punto massimo, di 64 chilometri.

Collegata alla terra ferma dal Confederation Bridge lungo ben 13 chilometri, le attrazioni principali di Prince Edward Island per cui vale il viaggio sono:

• 90 spiagge incontaminate tra cui le più famose sono quelle di sabbia rossa
• i fari: è l’isola con più lighthouse del Canada
• Thunder Cove Beach è la spiaggia resa famosa dalle sue scogliere
• Greenwich National Park
• Green Gables, la casa in cui è cresciuta la scrittrice di Anna dai capelli rossi
• Charlottetown, la cittadina principale
• i piccoli produttori locali dove assaggiare local food come lobster roll, distillati e birre artigianali
• le colorate casette dei pescatori

Inoltre da Prince Edward Island, per la precisione dalla località di Souris, parte l’unico traghetto utile per raggiungere l’arcipelago delle Iles-de-la-Madeleine, isole remote bellissime che fanno parte del Quebec.

I fari di Prince Edward Island

Sono ben 26 i fari presenti sull’isola, un vero paradiso per tutti gli appassionati, come me, di questi monumenti del mare. Qui di seguito trovate quelli a mio avviso assolutamente da non perdere, oltre ad essere anche tra i più rappresentativi e facilmente raggiungibili.

Port Borden Back Range Light

Questo faro tutto bianco è una delle attrazioni principali di Prince Edward Island e lo si incontra proprio all’ingresso dell’isola dove termina il lungo Confederation Bridge.

Spot tra i più famosi, il suo cuore rosso con la scritta PEI dipinto al centro di una delle facciate della struttura da il benvenuto sull’isola canadese oltre a renderlo uno dei fari più instagrammati.

East Point Lighthouse

East Point, come dice il nome stesso, si trova all’estremità orientale dell’Isola di Prince Edward in un punto molto scenografico. Alto quasi 20 metri, il faro è ancora attivo con il suo “allarme” anti nebbia.

Sembra quasi disegnato, con tanto di casetta in legno che oggi ospita un negozio di souvenir. Perfetto per fermarsi a fare un picnic nell’area attrezzata proprio al suo fianco.

Point Prim

Point Prim, a sud dell’isola, si trova a circa mezz’ora di macchina dal punto in cui si sbarca con il traghetto per chi arriva da Poincteau ed è il faro più vecchio dell’isola.

La sua costruzione risale addirittura al 1846 ed è possibile salire in cima. La visita di per sé comporta giusto 5 minuti ma qui si viene soprattutto per gustare uno strepitoso lobster roll alla Point Prim Chowder House, un grazioso ristorantino ospitato in una casetta di legno situato proprio a pochi metri dal faro: dal terrazzino sul mare non vorrete venire più via!

Tutti i piatti che abbiamo assaggiato sono strepitosi e per gli amanti delle ostriche sarà un paradiso.

West Point

West Point, altro faro storico ad ovest dell’isola, si caratterizza per la sua base quadrata e le tipiche righe bianche e blu. Con i suoi 20 metri, è uno tra i più alti dell’isola.

Il faro non solo è una sorta di hotel dove è possibile soggiornarvi grazie alle sue 13 stanze, ma è anche un piccolo museo.

Le stanze hanno la vista sul mare, ma per quanto dormire in un faro ha sempre il suo fascino, nel complesso a noi è sembrato un pochino decadente.

Covehead Harbour Lighthouse

Insieme a West Point, è il faro più caratteristico dell’isola forse sia per la posizione sia per la foglia d’acero rossa che campeggia in cima! Realizzato completamente in legno, si trova all’ingresso di Covehead Bay ad est dell’isola.

Nonostante sia sulla spiaggia, il mare appare nascosto. Immerso tra dune di sabbia e vegetazione verde, questo faro fu costruito nel 1975 a sostituzione della torre originale.

Il faro si trova a 23 km da Charlottetown nel PEI National Park sulla Stanhope Beach: per accedervi bisogna pagare l’ingresso al parco. Con la luce del tramonto appare molto suggestivo.

Victoria Seaport Lighthouse

Victoria Seaport Lighthouse, alto poco più di 10 metri, è il piccolo faro del villaggio di Victoria. Un tempo questo faro aveva un ruolo importante essendo il porto di Victoria uno dei più attivi nel passato.

Qui infatti arrivavano i ferries che partivano da Pictou e collegavano l’isola alla Nova Scotia.

Le spiagge di PEI

Prince Edward Island è famosa principalmente per le sue spiagge rosse. Ma vi assicuro che tutte le spiagge di quest’isola sono davvero affascinanti.

Immense, selvagge, sferzate dal vento. Qui la sera gli abitanti locali al calar del sole si riuniscono per ammirare il tramonto accendendo il fuoco attorno al quale bersi una birra artigianale locale e bruciare marshmallow.

Questa la lista di spiagge secondo noi da non perdere:

Greenwich PEI National Park

All’interno del PEI National Park, Greenwich Beach sembra quasi una spiaggia segreta.

Posta alla fine di una lunga passerella di legno che solca le acque di una palude, nascosta alla vista da alte dune di sabbia e con le montagne verdi a fare da sfondo, vi chiederete dove si nasconda.

Dal parcheggio, dovrete camminare per 15/20 minuti prima di arrivare alla boardwalk, una passerella galleggiante che vi farà attraversare una sorta di biotopo.

Qui nei giorni di sole, i colori sono accecanti e bellissimi, di un verde che più verde non si può coronato da un cielo azzurro. Dalla passerella incomincerete a vedere le dune di sabbia e percorrendola arriverete all’ingresso della spiaggia più bella dell’isola.

Niente sabbia rossa qui, ma una distesa immensa e deserta di sabbia bianca. Di sicuro vorrete starci delle ore! Se avete tempo, fermatevi a prendere un po’ di sole godendovi questo luogo paradisiaco. Tra andata e ritorno mettete in conto almeno un’oretta.

L’ingresso al PEI National Park che ospita al suo interno questa meraviglia, è a pagamento.

Stanhope Beach

Sempre all’interno del PEI National Park, ma a 40 minuti di distanza da Greenwich, Stanhope Beach è un’altra delle piagge gettonate sia dai local sia dai turisti grazie anche alla presenza del Covehead Harbour Lighthouse.

Lunga e selvaggia, Stanhope Beach è un’area protetta per due importanti motivi atti a preservare quest’angolo dell’isola: 1) qui nidificano uccelli rari (infatti gli animali domestici non sono ammessi); 2) ogni anno questa bellissima spiaggia perde più di 30 cm a causa dell’erosione del mare.

Thunder Cove Beach

Thunder Cove Beach è considerata una gemma nascosta di Prince Edward Island, così preziosa che i locali tendono a volerla tenere tutta per sé.

Qui verso il tramonto arrivano in gruppi. Giovani o intere famiglie, attrezzati con coperta, sedie e immancabile minifrigo portatile, vengono a godersi l’atmosfera generata dai colori del calare del sole.

Sulla parte alta della spiaggia, potrete ammirare magnifiche case che vi faranno sognare di vivere in un luogo così speciale.

Thunder Cove Beach è fuori dai sentieri battuti, poco lontano dalla località di Kensington. Diversa dalle altre spiagge per la sua conformazione e famosa per le sue scogliere di arenaria, questo tratto di mare è soggetto a continui cambi di forma per via delle intemperie invernali.

Quindi attenzione a non innamorarvi di un punto preciso visto su internet, perché alla vostra visita potreste già non trovarlo più.

Il punto fotografico più famoso di questa spiaggia è una sorta di “roccia” che emerge dal mare. Per raggiungerlo però non vi è il sentiero diretto dalla spiaggia ma ad un certo punto dovrete risalire sulle scogliere e seguire un percorso immerso nella vegetazione verde e in parte su proprietà private.

Portate con voi lo spray anti zanzare e fate attenzione a non scivolare.

Basin beach

A breve distanza da Souris, Basin Head è una delle spiagge amate dai local grazie anche alle strutture messe a disposizione dei bagnanti.

Qui si viene per la sua sabbia bianca ma soprattutto perché qui la temperatura dell’acqua è decisamente più calda rispetto ad altri punti dell’isola.

Basin Head in origine era un piccolo porto utilizzato dai pescatori documentato dal Fisheries Museum che qui troverete. La spiaggia è amata soprattutto perché dalla struttura del vecchio porto i più giovani, e non solo, amano divertirsi lanciandosi dal ponticello in mille tuffi.

La spiaggia è un luogo perfetto per chi ama fare passeggiate solitarie in quanto si estende in un contesto naturale bellissimo per diverse miglia verso Nord Est.

La spiaggia rossa di Cavendish

La spiaggia di Cavendish è considerata dalle guide una delle più belle dell’isola.

Noi ci siamo stati e sicuramente la sabbia rossa, elemento che caratterizza la maggior parte delle spiagge di PEI, la rende particolare.

Non è molto grande ma è decisamente selvaggia. Noi però abbiamo preferito di gran lunga quella di Greenwich.

Cavendish, Green Gables e Anna dai capelli rossi

Prince Edward Island non ha attrazioni come monumenti o siti di interesse storico. Sono la natura incontaminata, il mare, le spiagge e i tanti fari ad essere “i monumenti” di un’isola che tutto sommato la si può visitare in due/tre giorni.

Vi è però un’attrazione che possiamo definire storica che è anche la più famosa dell’isola, legata al romanzo di Anna dai Capelli Rossi dell’autrice Lucy Maud Montgomery, che a Cavendish visse la sua infanzia e ambientò il famoso romanzo.

Green Gables

Cavendish famosissima per “Anna dai Capelli Rossi”, è una cittadina che vive esclusivamente del turismo estivo tanto che in inverno risulta tutto chiuso e disabitato.

Diversi i posti in cui dormire, diversi i parchi di divertimento, diverse anche le spiagge dove vivere appieno il mare.

L’attrazione principale è ovviamente proprio la casa di “Anna dai capelli rossi”, o meglio, la casa dove l’autrice del popolare libro, Lucy Maud Montgomery, visse insieme alla nonna sia nel periodo dell’infanzia sia da adulta.

Il titolo originario del romanzo, Anne of Green Gables, trae proprio ispirazione da questi luoghi della sua infanzia e dalla casa caratterizzata dalle persiane e dal tetto verde che divenne il “set” del romanzo stesso. Considerato Historic Site, per accedervi occorre pagare un biglietto d’ingresso.

Appena entrati c’è una parte espositiva che ripercorre la biografia attraverso vecchie foto di Lucy Maud per poi addentrarsi all’interno della casa seguendo un percorso obbligato. Avrete modo di vedere tutte le diverse stanze conservate come all’epoca e ben descritte anche nel libro.

All’esterno, nel giardino, non mancate di salire sul calesse immortalandovi in una foto con tanto di parrucca con i capelli rossi, proprio come il personaggio!

La visita dura nel complesso poco meno di un’ora. Inutile dirvi che tutta l’isola gode di riflesso di questa attrazione e che il souvenir principale è a tema “Anne of Green Gables”.

Per chi dovesse passare da Cavendish il sabato e la domenica, curiosate al farmers market che anima la località. Oltre a fare un salto sulle ampie spiagge, percorrete la Ocean Drive, una breve strada panoramica, che è anche una delle poche strade dell’isola che costeggiano l’oceano.

Lucy Maud Montgomery Birthplace

Per gli appassionati del romanzo e dell’autrice c’è anche la casa natale dove Lucy Maud Montgomery nacque nel 1874.

L’autrice scrisse diversi libri ma il più famoso resta il celebre “Anna dai Capelli Rossi”. E per chi ha la mia età ricorderà anche il cartone animato.

La casa natale è stata trasformata in un piccolo museo all’interno del quale troverete oggetti dell’autrice, album fotografici, mobili d’epoca e molte altre curiosità legate a Lucy. Il museo, visitabile dalle 9 alle 17 tutti i giorni, si trova nel piccolo villaggio di Clifton a New London che dista circa 10 minuti d’auto da Cavendish.

I villaggi dei pescatori

PEI fondamentalmente è un’isola di coltivatori di patate e di pescatori.

Pensate che un tempo qui le lobster, ovvero le aragoste, erano utilizzate come concime per i campi di patate: altro che cibo prelibato dei nostri tempi! Non sorprendetevi quindi se l’isola è fatta di villaggi di pescatori e piccole fattorie rurali.

Tra i paesini da non perdere:

North Rustico

North Rustico è un caratteristico villaggio di pescatori a soli 15 minuti da Cavendish. Merita la visita per tre motivi:

qui si trova il Blue Mussel, ristorante considerato tra i migliori dell’isola che propone ovviamente un menù a base di pesce. Prevedete di recarvi molto presto, per cena è gettonatissimo. Provate a prenotare perché potreste attendere anche più di un’ora per riuscire ad avere un tavolo. Ma sarete comunque ripagati dall’attesa.

Nel caratteristico porticciolo di North Rustico, al mattino, potrete assistere al rientro delle barche dei pescatori che escono all’alba. Approfittate della pescheria del porto per comprare pesce freschissimo o prelibatezze confezionate. Io ho fatto scorta di patè di aragosta a solo 2,50 dollari a confezione che ho portato fino in Italia, ideale per tartine o per una buona pasta al sugo di aragosta.

Passeggiate tra le casette-deposito dei pescatori: potrete trovare questa bellissima casetta che sembra un piccolo albero di natale dove noi vi abbiamo perso ben un’ora per fare mille fotografie e coglierne tutti i dettagli.

Malpeque Bay

Altro posto assolutamente da non perdere è Malpeque Bay, uno dei miei preferiti, situato non lontano dalla spiaggia di Thunder Cove.

In questo villaggio troverete uno scenario da cartolina, con le caratteristiche casette di legno colorate dei pescatori – ricordano nella forma dei piccoli barn (i classici fienili che si trovano in Nord America) – e le imbarcazioni perfettamente allineate nel porticciolo.

Non mancate di fare un salto al The Malpeque Oyster Barn, locale pittoresco ospitato proprio all’interno di una delle casette del porticciolo dove ovviamente, come dice il nome stesso, si fa tappa per degustare ostriche accompagnate da buon vino canadese.

Charlottetown

Charlottetown è il capoluogo dell’Isola.

Di per sé è una piccola cittadina senza però avere un fascino particolare. In Victoria Row, la via principale, troverete diversi ristoranti e soprattutto incontrerete numerosi personaggi in costume che all’improvviso la animano con brevi spettacoli raccontando la storia dell’isola e della città.

Molto più carina e al tempo stesso più commerciale la parte del porto, anche se ci sono per lo più solo negozi di souvenir.

Tra le cose che consigliamo assolutamente da non perdere a Charlottetown è il Farmers Market del sabato mattina dove troverete tante prelibatezze locali da assaggiare.

Il farmers market si trova in Bellevue Avenue al nr. 100 e lo si raggiunge per lo più in macchina essendo piuttosto decentrato rispetto al downtown.

Dove mangiare sull’isola

Nonostante l’isola non sia così piccola, vogliamo darvi dei piccoli suggerimenti gourmet a 360° anche se poi ovviamente dipenderà molto dalla zona in cui vi troverete. Qui di seguito troverete alcuni indirizzi dove mangiare il gelato, i ristoranti migliori e un paio di consigli su microbirrifici artigianali e distillerie.

Il consiglio più importante: andate a cena presto!

The Chip Shack (Charlottetown): questo piccolissimo chioschetto rosso di legno, è un’istituzione dell’isola perché qui potrete mangiare le famose Poutine ma in una variante gourmand in quanto viene aggiunta l’aragosta. Ottime anche le patatine fritte (ricordatevi che PEI è l’isola delle patate) e gli hot dog.

Cows (diversi punti sull’isola): è il famoso gelato di Pei e della Nova Scotia. Un tempo durante i nostri primi viaggi lo si trovava esclusivamente qui, ora è possibile trovarlo anche in altre zone del Canada. Inconfondibile con le sue cialde e coni preparati al momento che rilasciano nell’aria un profumo buonissimo di burro.

Tanti i gusti che potrete comunque assaggiare prima di scegliere: qual è il mio gusto preferito? Non saprei dirvelo, ma vi consiglio di esagerare e di prendere almeno due palline (che sono molto abbondanti).

Come riconoscere Cows? Semplice, dalle “mucche giganti” che ci sono in giro, alcune posizionate anche sui tetti. All’ingresso di Charlottetown trovate proprio anche la fabbrica dove è nato il gelato ed il brand Cow.

Blue Mussel (North Rustico): il mio ristorante preferito sull’Isola super gettonato dai local. Si arriva fino qui per mangiare ottimo pesce in uno dei ristoranti più carini sull’isola.

Attenzione però, è sempre pieno quindi prenotate per tempo o presentatevi presto anche in orari non proprio consoni a cui noi siamo abituati per il pranzo o la cena.

Charlottetown Farmers Market: aperto, purtroppo solo al mattino, qui è un vero paradiso di bontà e di cibo a km 0 di ottima qualità.

Non sorprendetevi se vedrete gente alle 10 del mattino (anche prima) mangiare ostriche. Il mercato ha una piccolissima parte all’aperto e una parte al coperto. Noi alle 10 del mattino abbiamo preso succo di mela fresco e capesante grigliate avvolte nel bacon, a dir poco divine.

New Glasgow Supper: tra i ristoranti più famosi dell’isola insieme al Blue Mussel, io personalmente non l’ho testato ma vi posso garantire (perché l’ho visto con i miei occhi) che alle 4 del pomeriggio c’era già gente in coda (e non poca) per entrare! Pare che questo posto serva una delle migliori cene a base di pesce da ben 65 anni!

The Inn at the Bay Fortune (Souris): bellissimo hotel a 5 stelle che però ha all’interno uno dei ristoranti più rinomati dell’isola. E’ sulla mia lista dei posti da provare da un pò, prima o poi riuscirò a testarlo!

Barnone Brewery and Hop Farm (Breadalbane): piccolo microbirrificio con ottima birra realizzata con luppolo coltivato nell’isola. In un contesto bucolico carino (è anche una fattoria), Barnone si trova nella Rose Valley a 20 minuti dal ponte di PEI. Una realtà a conduzione famigliare nata nel 2011 dove padre e figlio hanno trasformato una fattoria di allevamento di bestiame in un luogo di incontro. Microbirrificio premiato!

The Handpie Company (Albany): piccole torte salate take away realizzate con ingredienti locali. Sono una più buona delle altre! Perfette per un picnic in spiaggia!

Deep Roots Distillery (Warren Grove): in questa distilleria a pochi minuti di auto da Charlottetown abbiamo assaggiato (e comprato) uno dei migliori distillati allo sciroppo d’acero mai assaggiati prima. Il posto è piccolino, il giardino sembra disegnato, e troverete diverse le tipologie di distillati, tutte molto interessanti. Ma quello allo sciroppo d’acero rimane il top!

Malpeque Oyster Barn (Malpeque): carinissimo barn nord americano dove servono ostriche fresche. Lo trovate di fianco alle famose casette dei pescatori che vi ho suggerito di visitare. Il locale è davvero molto caratteristico, l’atmosfera è quella di un pub di pescatori ma un filo più raffinato!

Dove dormire a Prince Edward Island

Se come noi vi fermate almeno due giorni sull’isola, allora il nostro consiglio è quello di trascorrere le due notti in due posti differenti, se possibile, ai due capi dell’Isola in modo da godervi appieno tutti i paesini e i posticini che questo territorio ha da offrire.

Tre i posti in cui vi consigliamo: due alloggi insoliti e un Inn davvero unico.

West Point Lighthouse Museum

Il primo posto in cui dormire sull’Isola del Principe Edoardo non poteva che essere un faro a righe bianche e blu come quello di West Point.

Nel complesso la struttura è spartana e a tratti un po’ decadente ma la posizione è da 10 e lode.

Vi suggeriamo di scegliere le stanze al piano superiore perché quelle al piano terra, seppur davanti al mare sono in una conca e così non lo vedrete dalla finestra.

Se optate per questa soluzione prenotate mesi e mesi… ma ancora mesi prima perché è gettonatissimo e le stanze sono solo 13.

Treetop Heaven

Se amate la natura e il glamping, allora dovete assolutamente scegliere il Treetop Heaven nella parte est dell’isola.

Le cinque strutture in cui potrete dormire sono chiamate treepods e sono una via di mezzo tra una casa sull’albero e delle enormi bolle-tende immerse letteralmente nella natura.

Equipaggiate all’interno di ogni comfort, alcune sono dotate anche di hot-tub sul terrazzino per ammirare così le stelle immersi in una fantastica vasca idromassaggio.

Johnson Shore Inn

Se invece amate i posti un po’ più classici ma comunque di charme, dovete assolutamente soggiornare al Johnson Shore Inn, un b&b nel mezzo del nulla tanto che per arrivarci bisogna percorrere una breve strada sterrata (attenzione se piove diventa un po’ fangosa).

Il Johnson Shore Inn si affaccia direttamente sul mare e di fronte ha un enorme prato punteggiato dalla presenza delle tipiche sedie canadesi da cui ammirare il mare. La struttura ha stanze spaziose e luminose arredate con uno stile sobrio ma elegante.

La nostra poi aveva una doppia esposizione tanto che abbiamo potuto ammirare da un lato il tramonto e dall’altro l’alba… Ed è qui che abbiamo visto l’alba più bella della nostra vita.

Alle 5 del mattino, storditi ancora dal jet lag, ci siamo svegliati e abbiamo potuto ammirare un cielo come mai avevamo visto, con 50 sfumature di rosa e azzurro. Siamo così corsi giù in spiaggia per godere di questo attimo stupendo e avere una foto dell’hotel contornato da una luce spettacolare.

Il B&B è gestito da Mellanie e Dave, due persone fantastiche che vi sapranno intrattenere con le loro piacevoli chiacchiere. Appena arrivati si viene accolti con un buon bicchiere di vino e come spesso accade nei b&b oltre oceano, questo rappresenta anche un momento per socializzare con gli altri ospiti.

La sera è possibile cenare nella struttura, ottima soluzione considerando che si è lontano un po’ da tutto. E poi vale la pena godere appieno di questo posto soprattutto considerando che al costo di 50 dollari canadesi (ergo circa 35 euro) gusterete una cena gourmet cucinata da Mellanie composta da antipasto, una portata principale, acqua vino e dolce con porzioni abbondanti.

La colazione è altrettanto ricca e gourmet con uova strapazzate, the, caffè, dolci… Per me che non amo le uova, mi hanno preparato dello yogurt con granola homemade. Vi dico solo che Mellanie ha vinto il premio per la miglior apple pie (di cui ovviamente mi sono fatta dare la ricetta). Sarà difficile lasciare questo hotel che gode di una posizione così bella, adatto per trascorrere giornate intere di relax con lunghe passeggiate sulle scogliere.

Kindred Spirits Inn & Cottages

Il Kindred Spirits si trova a Cavendish a soli 5 minuti a piedi dalla casa di Anna dai Capelli rossi.

La struttura, molto bella e particolare, è adatta soprattutto per famiglie che trascorrono più giorni nella zona.

L’hotel offre diverse soluzioni: si può dormire nelle stanze presenti sia nella struttura principale che nella dependance (per dimensione sono delle vere e proprie suite) o per chi soggiorna più giorni, in casette (quasi dei piccoli cottage) con tanto di BBQ sul balcone.

Dotato di una bella piscina e di altalene e parco giochi per bambini, ha camere eleganti, ariose e luminose con tanto di idromassaggio in bagno. Unica nota negativa, la colazione che viene effettuata in una sala comune a buffet.

Non è tanto per la formula proposta a buffet ma per ciò che compone il menù: per la tipologia di struttura l’ho trovata al di sotto delle aspettative per quello che invece una realtà di questo tipo dovrebbe saper offrire.

Quanti giorni servono per visitare PEI

Nonostante Prince Edward Island non sia così grande consigliamo di fermarsi sull’isola almeno 2 giorni pieni, anche se tre giorni (4 ancora meglio) sono l’ideale per poter vivere davvero l’isola e godersi tutto ciò che ha da offrire.

PEI è così bella che vi verrà voglia di fermarvi più del tempo previsto. Organizzate il vostro itinerario di viaggio in base a come raggiungete l’isola se attraverso il ponte o attraverso il ferry dalla Nova Scotia.

Suddividete il vostro itinerario in tre parti: Est, Ovest e Centro, e muovetevi di conseguenza.

Come raggiungere Prince Edward Island

Prince Edward Island non è come si suol dire una meta di passaggio. Né tanto meno, come tutte le province Marittime, è così facilmente raggiungibile come può esserlo una Toronto o una Quebec City.

Noi nel nostro itinerario l’abbiamo raggiunta dalla Nova Scotia. Indecisi se andare fino a Cape Breton, abbiamo scelto l’isola di Pei soprattutto per motivi di tempistiche da seguire sul nostro percorso di viaggio.

Ma non ce ne siamo assolutamente pentiti perché Pei ci ha letteralmente conquistati.

La soluzione più comoda e veloce per raggiungerla, per noi che ci spostavamo da Halifax (Nova Scotia), è stata quella di guidare fino a Pictou (1 ora e 40 di macchina) dove ci siamo imbarcati con un traghetto free per chi effettua solo il viaggio di andata. E in un’oretta siamo sbarcati a sud dell’isola di Pei, precisamente a Wood Island.

Attenzione: bisogna presentarsi un’ora prima dell’imbarco anche perché non è possibile prenotare se non si fa andata e ritorno.

L’isola è collegata da diverse altre tratte di traghetti ed è raggiungibile comunque in macchina percorrendo il lunghissimo ponte, il Confederation Bridge, che la collega alla Nova Scotia: per questo dovrete pagare un pedaggio di ben 50,25 dollari (costo aggiornato al 2023).

A Charlottetown, il capoluogo dell’isola, vi è anche un piccolo aeroporto. Inutile dirvi che per muoversi sull’isola è indispensabile avere un automobile.

Ora sapete esattamente cosa vedere a Prince Edward Island: sono sicura che vi innamorerete di quest’isola!