Mentre io amo visitare New York all’infinito, tra tutte le metropoli americane, Chicago è la città preferita di Ale: grattacieli alti (poco tempo fa superavano proprio quelli di New York), musica nel sangue con i localini blues che animano la notte al suono di un sassofono, un lago che sembra un mare con le sue spiagge dove rilassarsi, il suo iconico fiume che attraversa i grattacieli e un forte vento che sferza le sue vie tanto da darle il soprannome di Windy City.
Non solo, è proprio da qui che ha inizio la mitica Route 66. Chicago del resto è così, autentica e vera tanto che alla fine ha conquistato anche me. Forse perché è qui che (per ora) ho mangiato i migliori donuts americani ed è qui che mi sono innamorata del The Bean, vera icona della città! E poi è o non è la città di Obama?
Quindi se vi state chiedendo cosa vedere a Chicago, qui sono diverse le cose da mettere in lista perché è una città capace di sorprendere, molte delle quali sono walking distance. Per le altre c’è la “L” la bellissima linea sopraelevata della metropolitana così tante volte immortalata nelle scene di film: non sarà inusuale sentire il rumore dello sferragliare sulle rotaie mentre passa.
Chicago è la città da cui partire per iniziare il mitico viaggio sulla Route 66 o per scendere verso sud lungo un itinerario della musica che attraverso Memphis e Nashville arriva fino a New Orleans.
Siete pronti per il nostro itinerario nella Windy City sul lago Michigan? Ecco cosa fare e cosa vedere a Chicago in tre giorni.
Cosa vedere a Chicago in tre giorni: Navy Pier, crociera e bicicletta sul lago Michigan
Si può quasi dire che il Navy Pier per quanto non abbia molti negozi e non sia vivo come quello di San Francisco è comunque uno dei punti da cui partire per esplorare la città. Ed è proprio da qui che parte il nostro tour della città: questo è il punto infatti da cui partono i battelli che, risalendo il fiume Chicago (ha lo stesso nome della città) che attraversa la downtown, permettono di vedere la città con un’angolazione prospettica diversa e inedita.
Diverse le mini-crociere tra cui scegliere, dalla classica a quella dedicate all’architettura (la nostra) ad altre più turistiche con brunch annesso. Potete decidere se prenotarla in anticipo oppure di acquistarla direttamente in loco in base all’orario. Noi l’abbiamo prenotata da casa on line qui cruisechicago.com al costo indicativo di 50 dollari.
Il giro in battello dura poco più di un’ora e mezza e così ci lascia ampio margine per fare anche altre attività. Decidiamo di trascorrere il resto della giornata noleggiando per pochi dollari una bicicletta (diverse le realtà in cui potete prenderla proprio in zona Navy Pier) e pedalare sulla ciclabile che costeggia il Michigan Lake con le sue spiagge che danno l’illusione di essere al mare.
Ce la prendiamo con comodo riposandoci qua e là stendendoci ogni tanto al sole con vista grattacieli. Pensare che questo immenso lago in inverno è completamente ghiacciato, è qualcosa di pazzesco!
Attendiamo così la sera per goderci lo spettacolo dei fuochi d’artificio (ogni mercoledì e sabato) da guardare sul molo del Pier rigorosamente con una box di Garret Pop-corn e il famoso mix formaggio-caramello.
Nell’attesa dei fuochi d’artificio, per cena testiamo la famosissima deep-dish Pizza di Giordano’s che si trova proprio al Navy Pier. Preparatevi ad aspettare ben 45 minuti ogni volta che desidererete gustarla. No, non vi è una coda immensa ma è il tempo necessario per prepararla.
Ammetto che l’attesa è un po’ lunga e forse a tratti snervante ma penso di sognare ancora di notte la bontà della Deep-dish Pizza. Se non lo sapete, questa “ pizza di Chicago non ha nulla a che vedere con la nostra italiana: niente pasta di pane bensì una sfoglia piuttosto spessa con dentro due kg di mozzarella e un sacco di salsa. Buonissima!
Cosa vedere a Chicago in tre giorni: Loop, Millenium Park, Willis Tower
Chicago la ricorderò sicuramente per i posti bellissimi in cui ho fatto colazione. Il primo giorno lo iniziamo da Goddes and the Baker con una rainbow cake più grande di me, il giusto preludio per il “food-tour de force” che ci aspetterà duranti i nostri giorni a Chicago. Proseguiamo con la visita del famosissimo Art Institute of Chicago in South Michigan Avenue 111, il museo più importante e più grande della città.
L’Art Institute of Chicago contiene una vasta collezione di opere che spaziano tra diversi periodi artistici, dagli impressionisti alla pop art giusto per citarne un paio. All’interno troviamo un numero di quadri famosi impressionate: Pollock, Picasso, Modigliani, Van Gogh, Monet, Seurat e il famosissimo Grand Wood “Gotico Americano”, una tra le opere più fotografate del museo.
Il museo è diviso su più piani con esposizioni permanenti e temporanee. Mettete in conto ben più di un paio di ore per poterlo visitare bene. L’ingresso costa 25 dollari per adulto (35 se procedete con il fast pass).
Un pasto veloce e proseguiamo dirigendoci subito al Millennium Park per il tanto atteso Cloud Gate meglio noto come The Bean per la sua forma simile a quella di un fagiolo.
A fianco si trova la Crown Fountain con i suoi schermi psichedelici che proiettano immagini animate di personaggi comuni della città di Chicago. La fontana diventa soprattutto un’attrazione per i bambini (e forse anche di qualche adulto) pronti a divertirsi buttandosi sotto l’acqua scalzi, un ottimo rimedio per refrigerarsi dal caldo estivo.
A pochi passi c’è anche l’avveniristico Jay Pritzker Pavillon dove ogni giovedì sera si può assistere alle prove dei vari concerti.
Dieci minuti a piedi e si arriva alla Buckingham Fountain. Se come noi visitate Chicago tra fine luglio – inizio Agosto, è possibile che questa zona risulti in parte non accessibile. Il motivo?
Qua al Grant Park si tiene il famoso Lollapalooza uno dei più noti festival musicali e itineranti a cui partecipano nomi importanti del panorama rock, rap e punk, oltre anche a spettacoli di danza.
Altri 10 minuti a piedi e di fronte a noi spunta quasi per caso il Flamingo la famosa scultura rossa alta ben 16 metri. Situata in Federal Plaza di fronte al Kluczynski Federal Building, l’opera è stata realizzata da Alexander Calder, famoso artista statunitense.
La nostra tappa successiva si trova a soli 5 minuti ed è una delle icone della città, la Willis Tower.
Grazie al nostro Chicago CityPass acquistato on line possiamo usufruire di un’entrata con corsia preferenziale.
Saliamo con il super ascensore i 103 piani e ci troviamo sullo Skydeck ad oltre 440 metri di altezza da dove ammirare la vista circostante. Di per sè la città ai nostri piedi (almeno per me) non è indimenticabile ma una delle caratteristiche distintive dello Skydeck sono le “box in vetro” completamente trasparenti poste su più lati che si protendono all’esterno della struttura.
Avrete dunque l’impressione di essere completamente sospesi nel vuoto (attenzione a chi soffre di vertigine) ed inutile dirvi che per la foto ricordo bisogna mettersi in coda essendo ovviamente uno dei punti più ambiti dai visitatori.
Una volta scesi dalla Willis Tower, approfittiamo di un passaggio da parte di alcuni ragazzi che in bicicletta (una specie di taxi a pedali ) per soli 10 dollari ti portano dove vuoi, nei limiti del possibile si intende…! Noi ci facciamo portare alla famosa scultura di Picasso chiamata Untitled.
Da lì torniamo verso il Chicago Theater (la sua insegna è un must da fotografare) proprio vicino al nostro l’hotel. Ci prepariamo per la serata che prevede come inizio un aperitivo nella splendida terrazza della Trump Tower. Bastano pochi passi dal nostro hotel ed eccoci proiettati in uno degli hotel di maggior lusso di Chicago prima di andare a cena in uno dei ristoranti della downtown.
Cosa vedere a Chicago in tre giorni: River Walk, Pilsen, Magnificent Mile
John Hancock Center
Il terzo giorno a Chicago lo ricorderò probabilmente per la colazione da Doughnut Vault i donuts migliori di Chicago. Definito “So Special” da goop, il blog di Gwyneth Paltrow, il locale è un buco di 1 metro quadrato con bancone, forno e cassa. Fuori, giusto un tavolone da condividere con le tante persone che qui vengono quasi in pellegrinaggio.
Impossibile non notarlo vista la lunga fila che si forma fuori dalla porticina blu. Qui bisogna venire presto, (non all’alba ma presto) perché una volta finiti i doughnuts non li sfornano più e il locale a quel punto chiude (voglio lavorare qua!!!).
Prendiamo tre gusti diversi con un bel caffè americano e ci sediamo nei due posti che si liberano al tavolo comune. I dolci confermano la fama che li precede e risultano davvero buoni.
Iniziamo la giornata esplorando la River Walk, la passeggiata sul fiume che costeggia i grattacieli, per raggiungere una fermata della metropolitana L. Usciamo dai soliti itinerari e prendiamo la Blue Line, direzione Forest Park (fermata “California”) per due motivi: cercare il famoso murales con la scritta Chicago e testare il locale Bang Bang Pie dove ci fermeremo per pranzo.
Ale non era molto contento di spingerci fino in questo quartiere ma una volta arrivati anche lui si è dovuto ricredere. Soprattutto dopo aver assaggiato i famosi loro biscotti, vera specialità della casa.
Torniamo sui nostri passi scendendo a Sud a Pilsen, il quartiere messicano noto per i numerosi murales coloratissimi che raccontano i disagi sociali, la storia e le credenze di questo popolo.
Chiudiamo la giornata con due passi al Magnificent Mile, la nota via dello shopping che potremmo definire la Monte Napoleone di Chicago. In questa zona si trova anche il John Hancock Center, il terzo grattacielo più alto di Chicago, il settimo degli Stati Uniti.
Decidiamo di non entrare allo Skydeck ma di prendere un drink al bar sottostante situato al 95° piano. La vista è identica e si evitano 35 dollari di biglietto, contro 10 del cocktail, godendo di un panorama che a mio avviso è decisamente migliore rispetto a quello che si vede dalla Willis Tower.
L’ultima sera a Chicago ha il sapore del blues. Non si può dire di aver vissuto realmente Chicago se non si va ad ascoltare un concerto di musica blues. La scelta ricade sul Blue Chicago, un locale piccolo piccolo, ruvido e poco turistico: 10 dollari l’ingresso, per della musica pazzesca! Un posto molto autentico.
Il giorno successivo noleggiamo la macchina. Ci aspetta un lungo viaggio verso sud e non potevamo che salutare Chicago con la colazione da Lou Mitchell’s, lo storico locale e tappa imperdibile situato proprio all’inizio della Route 66.
Allunghiamo fino al famoso stadio di Baseball, il Wrigley Field, sede dei Chicago Cubs, la più antica squadra di baseball degli Stati Uniti e partiamo: on the road verso sud.
Bye bye Chicago!
Dove dormire a Chicago
Dopo aver deciso cosa vedere a Chicago non vi resta che scegliere la vostra base per i tre giorni. Chicago come tutte le città americane ha costi elevati sia per gli hotel sia per Airbnb. Se volete spendere poco dovete rimanere nei quartieri limitrofi.
Visto i costi e la disposizione della città, noi abbiamo deciso di dormire proprio sulla River Walk al Royal Sonesta Chicago Riverfront.
Effettivamente un po’ pettinato e high level, lo abbiamo scelto perché volevamo svegliarci con vista grattacieli e lo scorcio più famoso della città.
Ovviamente colazione non inclusa e parcheggio a parte. Tutto sommato noi siamo riusciti a trovare un’otttima offerta ma non vi dico il costo del parcheggio così non vi spaventate!
Allora avete deciso cosa vedere a Chicago? Pronti a partire per la Windy City?
Comunque qui vi lascio anche un articolo utile per la città: Dove mangiare a Chicago