fbpx

Voodoo, Mistero, Jazz e la cajun cuisine: cosa non perdere a New Orleans

Table of Contents

Da Fort Worth imbocchiamo subito la Highway I-20 e dopo circa 3 ore di guida, in un paesaggio più o meno piatto e tutto uguale, seguiamo le indicazioni per Alexandria imboccando la I-49 che ci porterà dritti dritti a destinazione. Arriviamo a Nola (è così che gli abitanti della città chiamano simpaticamente New Orleans) verso le 19 rispettando tutto sommato i tempi di percorrenza previsti. 

Da subito siamo catapultati in un mondo parallelo di gente in festa tutta vestita (o svestita) di rosso: pare sia una festa gay/lesbian che si è svolta tra le vie del French Quarter, una delle tante che animano spesso questa parte della città. Mangiamo una cosa al volo e poi rimandiamo a domani Nola e sua la gente folle che vi abita sta sera non ce la possiamo proprio fare.

Il caldo è già insopportabile e appiccicoso di primissima mattina. Inauguriamo la prima giornata a New Orleans ovviamente con i suoi famosissimi bignets, il dolce istituzione dello storico Cafè du Monde, accompagnati dal bollentissimo caffè alla cicoria. Bisogna recarsi presto per cercare di posizionarsi bene nella lunghissima coda (che troverete sia per consumarle nel locale sia per il take away) ma tutto sommato l’attesa è relativa. I bignè si rivelano deliziosi: coperti di parecchio zucchero a velo, ricordano tanto le nostre frittelle da luna park ma in una forma differente e con una qualità decisamente ben diversa. Purtroppo ho creato una dipendenza da questi bignè, per fortuna Nola non è proprio dietro l’angolo!

CAFE DU MONDE - NOLA I © Silvia
CAFE DU MONDE – NOLA I © Silvia
CAFE DU MONDE - NOLA I © Silvia
DOLCI CAFE DU MONDE – NOLA I © Silvia
JACKSON SQUARE - NOLA I © Silvia
JACKSON SQUARE – NOLA I © Silvia

Dopo la colazione e dopo aver passeggiato un pò tra le vie del French Quarter ci dirigiamo verso un altro noto quartiere della città, il Garden District.
Generalmente esiste un tram storico che porta su e giù ma purtroppo era in ristrutturazione

GARDEN DISTRICT - NOLA I © Silvia
GARDEN DISTRICT – NOLA I © Silvia
Voodoo, Mistero, Jazz e la cajun cuisine: cosa non perdere a New Orleans 1
GARDEN DISTRICT – NOLA I © Silvia
GARDEN DISTRICT - NOLA I © Silvia
GARDEN DISTRICT – NOLA I © Silvia
Io al GARDEN DISTRICT - NOLA I © Silvia
Io al GARDEN DISTRICT – NOLA I © Silvia
SUNDAY JAZZ BRUNCH - NOLA I © Silvia
SUNDAY JAZZ BRUNCH – NOLA I © Silvia

Il Garden District è una sorta di quartiere residenziale dove poter ammirare abitazioni e ville per lo più storiche in stile vittoriano, molte delle quali risalenti addirittura alla seconda metà dell’800.
Qui facciamo anche il jazz brunch (ok abbiamo già fatto colazione ma purtroppo stiamo solo due giorni Nola…) che poi in realtà è un pranzo proprio a suon di jazz nello storico Columns Hotel. Ci sediamo nell’elegante patio esterno, proprio a fianco del musicista che ci allieterà con la sua musica. L’esperienza si rivela molto carina, il cibo è ottimo e sopratutto l’atmosfera è molto rilassante.

FRENCH QUARTER - NOLA I © Silvia
FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia
FRENCH QUARTER - NOLA I © Silvia
FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia
VOODOO MUSEUM - FRENCH QUARTER - NOLA I © Silvia
VOODOO MUSEUM – FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia
VOODOO MUSEUM - FRENCH QUARTER - NOLA I © Silvia
VOODOO MUSEUM – FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia
Voodoo, Mistero, Jazz e la cajun cuisine: cosa non perdere a New Orleans 2
Scheletro al VOODOO MUSEUM – FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia
Voodoo, Mistero, Jazz e la cajun cuisine: cosa non perdere a New Orleans 3
FETICCI VOODOO MUSEUM – FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia

Rientriamo al French Quarter, cuore pulsante della città, per andare a visitare il Museo del Vodoo dove  scoprire la storia di Marie Leveau, la più famosa praticante di vodoo a Nola alla quale tutti si rivolgevano per purificare la casa, per togliere la maledizione o per degli incantesimi d’amore. Nola conserva nelle sue radici una forte componente di magia, forse più magia nera. Certo bisogna crederci e certo è meglio non averci a che fare. Non a caso dicono che a New Orleans tutto può succedere e tutti possono sparire.  La visita dura circa mezz’ora, il museo non è grandissimo un corridoio lungo e due stanze tutte buie, a tratti soffocanti, dove vengono raccontate le varie credenze e i vari riti. L’ingresso è a pagamento e con 6 dollari si può sostare quanto si vuole all’interno. Finito il giro ci rechiamo nel negozio più famoso di Voodoo, acquisto un gris gris (un piccolo porta fortuna) e ma sì, anche una voodoo dolls… si sa mai che possa tornare utile.

LOUIS ARMSTRONG PARK - NOLA I © Silvia
LOUIS ARMSTRONG PARK – NOLA I © Silvia

Un giro all’Amstrong park per rendere omaggio alla statua di uno dei più grandi musicisti del jazz, Louis Armstrong, e poi ci rifugiamo per un drink al bellissimo Carousel bar all’Hotel Monteleone. Il bar è una vera e propria giostra incastrata nel locale e il bancone gira per davvero. Un Pimms per me e via ci prepariamo per la cena cajun, la cucina tipica di questa parte del sud.

CAROUSEL BAR - NOLA I © Silvia
CAROUSEL BAR – NOLA I © Silvia

La famosissima cena cajun ovvero la cucina più piccante che io abbia mai mangiato in vita mia e che ancora un pò mi uccideva. Su suggerimento della Lonely andiamo al Coops Place un piccolo locale con una coda lunghissima molto, molto spartano. Ordino un piatto che faccio fatica a descrivere: risulta una specie di zuppa al pomodoro con i gamberetti… definita poco spicy (ammazza chissà se era estremamente spicy) rischia di mandare a fuoco il mio palato! Dopo questa esperienza culinaria ho deciso fermamente che la cucina cajun proprio non fa per me.

Torniamo in hotel attraversando il French Quarter, percorrendo la mitica Bourbon Street che ogni volta è in grado di stupirci per la gente che si incontra. Nonostante l’ora, ci avvolge una cappa di caldo e di umidità pazzesca che neppure mille docce basterebbero per dare un pò di sollievo.

Il secondo giorno, dopo una colazione Francese in una pasticceria che ha ancora una “ladies entrance”, l’entrata per sole donne, un residuo del periodo prefemminista. Per la gioia di Alessandro insisto per andare a visitare la tomba di Marie Laveau che si trova al Cemetery n.1

FRENCH QUARTER - NOLA I © Silvia
FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia

La visita è a pagamento, ben 25 dollari, e puo’ essere effettuata solo con tour guidato per vedere un cimitero la cui particolarità sta nel fatto che generalmente le tombe negli States sono per lo piu’ tutte a terra, ma Nola ha la peculiarità di essere al di sotto del livello del mare e quindi le tombe sono più simili alle nostre europee monumentali.

CEMENTERY N.1 - NOLA I © Silvia
CEMENTERY N.1 – NOLA I © Silvia

Dopo un tira e molla decidiamo che andrò solo io perchè a lui non importa nulla. Dopo tutto si sa le streghe sono donne non uomini! E soprattutto rimaniamo che, passata la tomba della nota vodoo priest dove lasciare il mio bigliettino (questo era il mio obiettivo della visita al cimitero), mi inventerò una scusa per lasciare il gruppo. Iniziamo il tour sotto un caldo torrido insopportabile… assisto a domande alle quali mi viene quasi da sorridere, con noi c’e’ anche una famiglia probabilmente di origine indiana con lui che parla al telefono tutto il tempo senza neppure portare rispetto per il posto in cui siamo… mi viene quasi da tirargli una testata.

Ora, la tomba dovrebbe essere riconoscibile subito perché piena di foto, bigliettini richieste di intercessioni… passiamo le prime tombe importanti, il tempo non mi passa più, quasi non sto attenta… al che chiedo ad un certo punto che fine abbia fatto e la risposta che ricevo mi lascia impietrita: “Sì sì, l’abbiamo già passata” “ah sì??? E quando???” A quel punto chiedo se è possibile che io da sola torni indietro…ma…non posso perché hanno paura che ci si perda e succeda qualcosa con il caldo (vorrei spiegargli che da me i cimiteri sono tutti così… va beh).

L’alternativa è che tutto il gruppone torni indietro con me… ma per l’amor del cielo, già la guida è confusionaria e dispersiva manca poi che rischio il linciaggio… così declino… Per fortuna che una signora spagnola mi si avvicina in mio soccorso e mi dice “Vieni con me” e di nascosto mi porta a vedere la tomba… capisco perchè l’ho persa… l’hanno completamente ripulita!!! Non lascio il mio biglietto, ringrazio di cuore la signora e ritorniamo con gli altri, il marito le fa segno di pollice alzato come per dire “ce l’avete fatta!!!” Che carini, quasi mi commuovo! Dopo 15 minuti davanti ad una tomba a forma di piramide decido che non ce la posso fare più e così mi invento una scusa dicendo che sto male… la guida è talmente preoccupata per me che mi lascia tornare indietro da sola (come prima no, ora si?)…

CEMENTERY N.1 - MARIE LEVEAU - NOLA I © Silvia
CEMENTERY N.1 – MARIE LEVEAU – NOLA I © Silvia

Finalmente esco dal cimitero e raggiungo Ale. Forse aveva ragione lui non ne valeva poi così tanto la pena…Qualche istante per recuperare le forza dal gran caldo – non so quanti gradi ci fossero all’interno del cimitero – e andiamo a pranzo alla Napoleon House. Purtroppo la Central Grocery con la famosa Muffoletta italiana – un panino di ventimila strati – il lunedì è chiusa…

CENTRAL GROCERY - NOLA I © Silvia
CENTRAL GROCERY – NOLA I © Silvia
NAPOLEON HOUSE - GARDEN DISTRICT - NOLA I © Silvia
NAPOLEON HOUSE – GARDEN DISTRICT – NOLA I © Silvia

Fortunatamente anche alla Napoleon House lo fanno, e il panino merita davvero. Terminato il lunch, corriamo a prendere il famoso battello steamboat natchez per navigare un ultimo tratto del Mississipi.

La crociera di per sè non è nulla di speciale considerando il paesaggio che si vede (per lo più delle zone industriali), anzi è proprio triste, ma è un must di Nola soprattutto per l’atmosfera che si respira a bordo: sembra di aver fatto un salto nel passato e a rendere ancora più vera questa sensazione ci pensa un gruppo di musicisti che intrattiene live i passeggeri con un bellissimo concerto di musica jazz.

Il che fa molto Mississipi River! Il costo del biglietto è di circa 39 dollari a testa e il giro dura 1 oretta.

STEAMBOAT NATCHEZ - NOLA I © Silvia
STEAMBOAT NATCHEZ – NOLA I © Silvia
PARTICOLARE DEL STEAMBOAT NATCHEZ - NOLA I © Silvia
PARTICOLARE DEL STEAMBOAT NATCHEZ – NOLA I © Silvia

Cena veloce e poi ultima serata nel French Quarter per ascoltare del jazz genuino in Bourbon Street. Al costo di una birra è infatti possibile trovare dei locali dove trascorrere la serata godendo delle note di un jazz che qui acquista tutto un altro spessore.

JAZZ IN BOURBON STREET - NOLA I © Silvia
JAZZ IN BOURBON STREET – NOLA I © Silvia

Nola è difficile da descrivere, è sorprendente come non vi siano segni del disastro lasciato dall’uragan Katrina. La città si è rimessa in piedi cosa che da noi non succede… E’ vero, al tempo stesso è una città piena di persone senza una casa (con tanti cagnolini al seguito… ho dovuto resistere per non regalare dollari a destra e sinistra), ma è anche una città di artisti, è  il luogo della magia. L’atmosfera è strana, il caldo opprimente, ti faresti una doccia ogni 5 minuti e quella patina di sporco che avvolge comunque la città sembra che ti si appiccichi addosso. Se mi dovessero chiedere com’è New Orleans le parole giuste sarebbero: strana, particolare, ricca di contrasti.

Salutiamo New Orleans senza addentrarci in una visita nelle paludi (troppo caldo e troppo tempo richiesto, l’escursione dura almeno 5/6 ore) né le piantagioni perché quando siamo passati in arrivo dal Texas era già chiusa (verso le 5). Ma poco importa, per quanto potessero essere interessanti, ho preferito vivere la città che vedere un ambiente ricostruito. Per chi invece pensa di trascorrere più tempo, trovate anche un interessante museo sulla seconda guerra mondiale, con la voce di Tom Hanks che fa da narratore lungo il percorso interattivo, e il museo del mardì grass.

FRENCH QUARTER - NOLA I © Silvia
FRENCH QUARTER – NOLA I © Silvia
Voodoo, Mistero, Jazz e la cajun cuisine: cosa non perdere a New Orleans 4
GARDEN DISTRICT – NOLA I © Silvia

Affrontiamo un altro giorno di trasferta: generalmente chi fa l’itinerario che stiamo percorrendo parte da Chicago e termina a Nola… ma noi, avendo qualche giorno in più a disposizione, proseguiamo verso la Florida.

HOTEL: Q AND C
www.qandc.com

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Silvia esperta canada
Benvenuti su Lost in food

Benvenuto su Lost in Food!
Qui troverai viaggi e “food adventure” tra Italia,
Canada e Stati Uniti!
Spero che i miei consigli
ti siano utili per
costruire
itinerari e gite fuori porta
davvero uniche! 

SEGUICI SUI SOCIAL
servizi e CODICI scontO
BRAND AMBASSADOR OF
Air Canada logo compagnia aerea Canada
LOST IN FOOD è MEMBRO DI:
Associazione Italiana Travel Blogger
Iscriviti alla newsletter
Per ricevere spunti, idee, novità e consigli di viaggio! 
Ma anche per scoprire posti nuovi dove mangiare localini dove fare colazione e alloggi (a volte insoliti) bellissimi dove dormire! Ti prometto che non saranno tutti dispersi in una foresta!
Gestione consenso cookie
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4), Facebook Remarketing con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy

NON SI COPIA!