Nel tardo pomeriggio sbarchiamo a Venice Beach, per vivere un po’ di California life
Venice è davvero un meltin pot variopinto di gente strana, assurda, oserei dire folkloristica, artisti di strada e facce poco raccomandabili.
Ci mischiamo con la gente passeggiando sul lungomare, sbircio tra le varie bancarelle, resto indecisa su una camicia hawayana per il mio gatto Pantone (alla fine non la compro mi odierebbe per sempre), cerco di rubare una foto al Dottor Green e mi perdo il murales di Jim Morrison.
Calato il sole, il lungomare cambia inaspettatamente aspetto: la gente sparisce, rimangono solo tutti quelli che dormono per strada, la via principale è davvero poco raccomandabile (oltre che buia). Davanti alla famosa scritta al Neon di Venice, a due passi da me, prima di entrare in un market giusto per prendere una bibita, due senzatetto arrivano alle mani e addirittura uno tira fuori un coltello. Okey, va tutto bene. In America non succedono stragi, assalti, i turisti non li toccano… A quel punto, condizionata dai numerosi film, già mi vedevo nel supermercato coinvolta in una sparatoria e la Swat che interviene con i fucili puntati. Fortunatamente alla fine tra i due non succede nulla, io entro nel market prendo una coca cola a razzo e rientriamo in hotel.
Ok, direi che Venice dopo le 21 è da evitare: #sapevatelo!
HOTEL: VENICE SUITES
www.venicesuites.com