Quando abbiamo iniziato ad organizzare il nostro itinerario “Dalla California ai grandi parchi nazionali” confinanti, una delle tappe che più ci intrigava era proprio quella di visitare la Death Valley. Già il nome “Valle della Morte” non può che evocare in modo anche un po’ tetro il fascino di un’avventura, di luoghi da ultima frontiera, di terre estreme dove la natura è pronta a sfidare l’uomo.
Questa aspettativa non è stata affatto disattesa: la Death Valley è davvero qualcosa di unico ed impressionante, certo, non posso dire di aver attraversato deserti (anche se ho vissuto l’esperienza dell’outback e del centro rosso australiano) o di essermi perso in foreste come quelle del Borneo… Ma se qualcuno mi chiedesse il luogo che ad oggi più mi ha colpito, non esiterei a rispondere “la Death Valley”!
Due sono i ricordi che porto ancora vivi nella mia mente: il primo, il caldo torrido all’ennesima potenza. Ovviamente ad agosto, il caldo è pazzesco a qualsiasi ora del giorno (abbiamo sfiorato quasi i 50°) notte compresa dove sembra esserci un’enorme ventola che soffia continuamente aria calda. Mai provato qualcosa del genere prima!
Il secondo, è l’incredibile cielo stellato che nella notte davvero buia si può vedere tanto da far sembrare le stelle più grandi e più vicine. Qui madre natura è davvero ancora padrona del mondo!
Come raggiungere la Death Valley
Visitare la Death Valley è un crocevia imperdibile sia per chi parte da Las Vegas e si muove verso lo Yosemite che viceversa. Se arrivate da est, e dunque da Las Vegas, la prima località con presenza umana che troverete nella Death Valley è Furnace Creek.
Se arrivate da ovest, ovvero dallo Yosemite, incontrerete Stovepipe Wells, minuscolo villaggio che quando ci arrivi ti chiedi come le persone possano resistere a vivere in un posto del genere.
Questi sono anche i due punti di riferimento da tener presente sia se si deve fare rifornimento di benzina sia se ci si vuole fermare a dormire almeno una notte all’interno della Death Valley.
Noi siamo arrivati dallo Yosemite: dopo aver percorso la strada panoramica Tioga Road all’interno del parco, incontrato il Mono Lake con le sue strane conformazioni calcaree, viaggiato lungo la Highway Us-395 fino a Lone Pine, finalmente di là a qualche miglio abbiamo imboccato la Highway 190, la direttrice che attraversa la Death Valley.
Circa sei ore di macchina ed in serata eravamo a Stovepipe Wells, il nostro “campo base” in cui avremmo trascorso le due notti nella Valle della Morte come previsto dal nostro itinerario.
Nel momento in cui si incomincia a percorrere la US 190, il panorama cambia completamente e ci si rende conto che si sta andando incontro a qualcosa di estremo. La strada si trasforma in un lungo rettilineo nel mezzo del nulla… poi ancora nulla… svolti e il paesaggio cambia nuovamente a tratti, diventando quasi lunare. Abbiamo fatto mille foto ma nessuna descrive realmente l’immensità e la particolarità del paesaggio a cui ci si trova di fronte. Nel momento poi in cui ti fermi ed esci dalla macchina, ti rendi conto del caldo pazzesco che c’è: benvenuti nella Valle della Morte!
Death Valley cosa vedere in un giorno
Visitare la Death Valley non è così difficile in quanto tutti i principali punti di attrazione sono ben segnati, facilmente raggiungibili e in prossimità hanno sempre il parcheggio dove lasciare la macchina. Questo consente di visitare, o meglio di avere un buon assaggio, la Death Valley in un giorno pieno sebbene questo, dopo l’Alaska, sia il secondo più grande parco nazionale degli Stati Uniti per estensione.
Noi abbiamo visitato le 6 principali attrazioni naturali del Parco: in base poi alla vostra resistenza, al vostro coraggio, al vostro essere wild, potrete aggiungere o meno altri giorni e punti di interesse.
Ciò che non risulterà semplice è affrontare il clima che qui troverete soprattutto nelle ore più calde della giornata. Una giornata intera vi posso assicurare, metterà a dura prova, così quello che vi consigliamo è di alzarvi presto al mattino in modo da sfruttare le ore meno calde (si fa per dire) della giornata.
Una nota: per quanto la Death Valley sia una zona arida, non è esente da shower (acquazzoni). Non sono frequenti ma quando arrivano possono creare un effetto “allagamento” con la conseguenza che risulta difficile girare e casi estremi arrivano a chiudere l’accesso al parco.
Death Valley cosa vedere in un giorno: 6 attrazioni principali, 6 meraviglie della natura
Death Valley cosa vedere: Mesquite Flat Sand Dunes
Le Mesquite Flat Sand Dunes sono delle estese dune di sabbia che vedrete comparire all’improvviso in mezzo al paesaggio, quasi dal nulla. Uno spettacolo naturale, un “deserto dentro al deserto”: da una parte quello arido che si estende per chilometri e chilometri nella Death Valley e nel mezzo questo delle dune che rappresenta il classico deserto che abbiamo nel nostro immaginario.
Noi avendo soggiornato a Stovepipe Wells, sono state la nostra prima tappa essendo a pochi minuti di macchina appunto dalla località. Alte oltre 30 metri, passeggiare lungo le creste sarà davvero un’esperienza unica e anche un po’ impegnativa: si sprofonda e la sabbia scivola via.
Non vi è un vero e proprio percorso da seguire, anche perché le dune si spostano di continuo a causa del vento. In base al tempo che avete a disposizione, deciderete quanto inoltrarvi al loro interno per vivere questa ”desert adventure“. Unico suggerimento, visitatele la mattina presto, sia per il calore che sarà tutto sommato sopportabile, sia perché è uno dei momenti migliori per la luce e dunque per scattare le foto.
Noi prima delle 8 eravamo già sulle creste e vi posso assicurare che comunque faceva già molto caldo. Per non parlare di quando siamo ripassati nel tardo pomeriggio, sembravano vibrare dal calore. Il nostro pensiero è stato “per fortuna che le abbiamo viste questa mattina, adesso sarebbe stato impossibile”.
Death Valley cosa vedere: Furnace Creek – National Park Visitor Center
Furnace Creek potrebbe essere definita quasi un’oasi nel deserto per la presenza delle tante palme, in particolare allo storico Inn at The death Valley, uno dei due resort dove è possibile soggiornare.
In realtà, oltre ai due resort, tre campeggi aperti in base alla stagione, un general store e ad un distributore, non troverete molto altro. Furnace Creek è però considerato l’hub della Death Valley perché qui ha sede il Visitor Center a cui, come per tutti i parchi, consiglio sempre di fare una sosta per chiedere utili informazioni sulla visita del parco e aggiornamenti anche di carattere meteo che vi aiuteranno a capire come gestire al meglio la giornata. Al Visitor Center potrete acquistare anche il pass obbligatorio per visitare il parco oltre a visionare un video di circa 20 minuti, un’utile introduzione che anticiperà quanto andrete a vedere.
Ah dimenticavo, se siete degli appassionati di golf, a Furnace Creek potrete provare l’esperienza di giocare la vostra partita più estrema nel campo da golf di ben 19 buche.
Death Valley cosa vedere: Badwater Basin
Badwater Basin insieme alle dune, è sicuramente l’attrazione naturale più rappresentativa della Death Valley. Noto come il punto più basso del Nord America con quota 282 piedi (86m) al di sotto del livello del mare, man mano che ci si avvicina con la macchina appare un’immensa distesa di sale bianco davvero affascinante con un riverbero della luce accecante tanto che non si riesce quasi a tenere gli occhi aperti.
Noi siamo rimasti giusto il tempo di ammirare questo “mare di sale immobile” e di fare qualche scatto anche perché qui siamo arrivati poco prima di mezzogiorno. Il posto a quell’ora (le più calde) è praticamente invivibile e vi darà la chiara sensazione di cosa sia un luogo estremo.
Per fortuna che ci si può rifugiare subito in macchina pronti ad accendere a tutta manetta l’aria condizionata. Pensare che questi spazi ai tempi della corsa dell’oro a fine ottocento venivano attraversati dagli uomini privi di qualsiasi attrezzatura o indumento tecnico, fa venire i brividi.
Death Valley cosa vedere: Artist’s Drive and Palette
Artist’s Drive and Palette è una sorta di piccolo canyon nelle Black Mountains attraversabile in macchina che troverete a pochi chilometri da Badwater Basin. La strada panoramica è lunga circa 14,5 chilometri e lungo il percorso troverete anche dei trail da fare a piedi per poter vivere al meglio questi luoghi da ultima frontiera.
Ovviamente il nome Artist’s Drive and Palette deriva dall’intenistà dei colori dovuti dalla diversa tipologia di pietra che stratifica le montagne: i componenti di ferro generano colori come il rosso, il giallo, il rosa; il magnesio il porpora ed altri componenti arricchiscono anche con del turchese.
Death Valley cosa vedere: Dante’s View
Partendo dall’Aritst’s Drive Palette, si può proseguire verso il punto panoramico più distante dalla zona a circa un’ora di macchina, il Dante’s View. Alla fine di una serie di tornanti, qui vi troverete in una sorta di terrazza naturale panoramica a 1669 metri di altitudine in cima alle Black Mountains a circa 40 km da Furnace Creek.
Quassù il caldo si trasforma in un venticello insistente non troppo caldo e quasi piacevole. La vista è bella, non tra i miei scorci preferiti, ma merita. Da li’ si può praticamente vedere tutto il bacino meridionale della Death Valley.
Death Valley cosa vedere: Zabrinskie Point
A pochissimi chilometri da Furnace Creek, questa conformazione geologica particolare che dà origine ad una serie di calanchi con sfumatore di colori sulle rocce davvero unici, è assolutamente da non perdere in una visita alla Death Valley. Di sicuro si può dire che Zabrinskie Point è uno dei luoghi del parco tra i più fotografati in assoluto, tanto che anche la famosa band degli U2 (che tanto amiamo) scattò qui una foto utilizzata nell’album “The Joshua Tree”.
Per ammirare questa conformazione rocciosa non occorre fare molto fatica: dal parcheggio un percorso asfaltato di appena 100 metri vi porta direttamente in uno dei punti amato dai fotografi professionali alla ricerca dello scatto perfetto.
Unica cosa, anche al Zabrinskie Point preparatevi a temperature infuocate. Noi siamo arrivati nel pomeriggio intorno alle 16 e nonostante l’orario il caldo era insopportabile. Silvia per poco non sveniva per davvero.
Per vivere questa area chiamata Golden Canyon, potete anche percorrere il trail lungo circa 3,5 chilometri tra andata e ritorno. Due consigli: se volete fare il trail, andateci la mattina prestissimo.
Il secondo è quello di tornare al Zabrisnkie Point all’ora del tramonto per lo scatto perfetto. Preparatevi però a trovare anche un po’ di fotografi!
Al di là di questi sei punti di interesse, se avete tempo (e forza aggiungerei…) concedetevi una passeggiata tra i sentieri del Mosaic Canyon scavati tra il marmo o ammirate lo Ubehebe Crater, immenso cratere vulcanico inattivo situato a circa 8 chilometri da Grapevine.
Visitare la Death Valley: dove dormire
Visitare la Death Valley dedicandoci un giorno pieno vuol dire comunque dormire nel parco. Noi infatti vi abbiamo trascorso 2 notti. Nel parco non troverete molte soluzioni tra cui scegliere dove soggiornare. E’ anche questo il motivo per cui molti, quando pianificano di visitare la Death Valley, si limitano semplicemente ad attraversare il parco visitando le principali attrazioni senza poi dormirci.
Come tutti i parchi statunitensi che hanno poche soluzioni di soggiorno all’interno, c’è da tenere conto dei costi delle strutture che sono sempre piuttosto alti oltre al fatto che è opportuno prenotare con anticipo. Non dormire però all’interno della Death Valley vi farà perdere quel senso di avventura estrema che questa terra infuocata concede ai suoi visitatori.
Due le località di riferimento dove dormire alla Death Valley: Furnace Creek e Stovepipe Wells. Noi abbiamo scelto quest’ultima in cui si trova anche l’omonimo hotel, Il Death Valley Stovepipe Wells Hotel. Per noi risultava decisamente comodo essendo questa la prima località che avremmo incontrato arrivando dallo Yosemite dopo oltre 6 ore di macchina.
Situato proprio lungo la US 190, quando lo incontrerete vi sembrerà di essere arrivati in uno di quei villaggi del vecchio west da ultima frontiera. E questo sarà anche lo stile dell’hotel con tanto di saloon dove mangiare o bersi una birra ghiacciata.
Noi abbiamo dormito nella struttura laterale che ha il tipico aspetto dei motel americani. Le stanze sono belle ampie, confortevoli e con uno stile abbastanza omologato e semplice, oltre ad essere ben curate nella pulizia.
L’hotel è dotato anche di piscina, nella quale ci siamo fiondati per trovare un po’ di refrigerio e relax dopo l’intera giornata passata a visitare la Death Valley.
Abbiamo ovviamente cenato nel ristorante di Stovepipe Wells, l’unico disponibile. In alternativa ci si deve spostare di molti chilometri (completamente immersi nel buio) per trovare altre soluzioni. Devo ammettere che la qualità del cibo e dei classici piatti “americani” o in stile tex-mex era abbastanza buona con un personale davvero gentile.
Al di là della strada, di fronte alla struttura dell’hotel, si trova anche un general store in cui è possibile acquistare snack e bevande oltre che numerosi souvenir ed oggetti artigianali realizzati dai nativi americani.
Cercate di resistere al caldo e la sera sedetevi all’esterno della vostra stanza ad ammirare il cielo stellato: è davvero pazzesco! Solo per questo vale l’esperienza di dormire all’interno della Death Valley!
Se preferite fermarvi invece a Furnace Creek, potete scegliere lo storico Inn at The Death Valley, completamente ristrutturato nel 2017, o il Furnace Creek Ranch. Se cercate qualcosa di spartano, il Panamint Spring Resort offre sia soluzioni con stanze che con cabin oltre ad essere attrezzato per chi vuole campeggiare.
Visitare la Death Valley: consigli utili
Nelle righe sopra potrei essere risultato ripetitivo nel sottolineare più volte del clima davvero torrido che qui incontrerete: non sottovalutate davvero questo aspetto perché anche nel momento in cui si fanno escursioni semplici o di bassa difficoltà, bisogna stare molto attenti e fare sempre i conti con gli effetti del sole e delle alte temperature.
Prima di entrare nella Death Valley, controllate la pressione degli pneumatici ed assicuratevi di avere il serbatoio pieno. Anche quando vi muoverete all’interno della Death Valley, per quanto non si facciano molti chilometri, tenete sempre sott’occhio il livello del carburante. Anche perché vi capiterà spesso di lasciare il motore della macchina comunque acceso per fare andare l’aria condizionata.
Portate con voi sempre molta acqua e degli integratori oltre a della crema solare ad alta protezione e ricordatevi che gli store sono pochissimi. Soprattutto indossate sempre un capello per ripararvi dal sole. A Silvia sono bastati pochi minuti senza il cappello per subire quasi gli effetti di un’insolazione.
Tenete presente inoltre che la copertura dei cellulari è davvero bassa e dunque bisogna essere davvero prudenti nei vari spostamenti. Non avventuratevi dunque in zone dove non c’è nessuno.
Al Visitor Center troverete tutte le informazioni per cosa vedere alla Death Valley e tutti gli alert: vi dico solo che all’esterno noi abbiamo trovato proprio come “warning” un cartello che sembrava un bel bollettino di guerra: ben 3 escursionisti negli ultimi giorni erano decedute per il caldo. E quando noi lo abbiamo visitato la temperatura prevista era quasi di 50 gradi.
Welcome to the Death Valley!