Partiti da Las Vegas nel pomeriggio, arriviamo a Page (Arizona) in serata e decidiamo di riposarci. Page di per se è un paesino normale, però è strategico per punti molto interessanti come il Lake Powell, l’Horseshoe Bend e l’Antelope Canyon.
Una pizza al volo da Pizza Hut e poi ci tuffiamo nella fantastica hot tab del nostro BB.
Dopo la super colazione al The Bear salutiamo Bubba e ci dirigiamo all’Horseshoe Bend, una maestosa roccia che svetta in un tratto del fiume Colorado, lo stesso che attraversa il Grand Canyon. La roccia crea una sorta di conca circolare e il risultato e’ imponente. Arrivarci è davvero facile, una camminata di 10/15 minuti dal parcheggio e si arriva sullo strapiombo dove attenzione non c’è nessun tipo di protezione, lo spettacolo è davvero incredibile.
Dopo mille fotografie (la prossima volta devo assolutamente procurarmi uno di quei bastocnini stupidi per i selfie) ci dirigiamo all’Antelope Canyon, uno dei luoghi che in assoluto aspettavo di più di vedere. L’Antelope è uno slot canyon tra i più visitati negli Stati Uniti, situato in terra Navajo (quindi indiana) si suddivide in due tratte, il Low e l’Upper (uno grande e uno più piccolo e agevole). Proprio quest’ultimo è il più gettonato e quello che abbiamo visitato anche noi. La visita in entrambi i casi è fattibile solo esclusivamente con la guida degli indiani e dunque bisogna appoggiarsi ai numerosi tour operator locali. Noi l’abbiamo prenotata con l’Antelope Canyon Navayo Tour per tempo direttamente dall’Italia scegliendo ovviamente la fascia oraria con la condizione di luce migliore. Già perché a seconda degli orari, filtra più o meno luce , l’orario migliore è attorno a mezzogiorno.
Caricati sul jeeppone affrontiamo l’impervio percorso sabbioso che conduce proprio fino all’ingresso naturale. Il canyon è una vera meraviglia della natura come nelle mille foto viste: rimango a bocca aperta e con il naso all’insù colpita dai mille colori che i raggi di sole che penetrano nel canyoin creano tra le rocce di colore completamente arancio con le mille onde stratificate o le forme strane che assumono. Il nostro big boy indiano si diverte a segnalarci proprio alcune delle forme che rappresentano la storia della mitologia indiana, come l’orso oppure il cuore. Ma soprattutto diventa un dispensatore di suggerimenti per realizzare la foto migliore: ma e’ un fotografo del National Geographic? I suoi consigli sono indispensabili perché la luce, il colore arancio le ombre fanno vibrare la fotografia rendendola per lo più mossa.
La visita dura in tutto 2 ore compresa la trasferta con i suv. Merita davvero.
Bello, bello bello, qualcosa di davvero unico!
Noi abbiamo fatto solo l’Upper Antelope, quello più famoso e visitato. Qui a volte il rischio e’ che si affolli un po’ troppo ma la nostra guida è riuscita a gestire al meglio la nostra visita anche sotto questo punto di vista. Volendo si può fare anche il Lower Antelope, un po’ più defilato con meno gente dove si scende attraverso una scala nel Canyon..
E ora let’s go to the Monument Valley!!!!
B&B THE BEAR
www.thebearsdenbnb.com